“Io Sono”: la Uil Abruzzo premia le esperienze virtuose di immigrazione

Si è svolta stamani, presso il teatro cinema S.Andrea di Pescara, la prima edizione del Premio “Io Sono”, promosso da Uil Abruzzo e riservato alle esperienze virtuose di immigrazione nella nostra regione.

C’è la storia di Sara, giovane ragazza macedone giunta in Italia con i suoi genitori e con il suo fratellino ed oggi perfettamente integrata con il suo impiego in un Centro Commerciale dell’Aquila, ma anche quella del noto medico di origini libanesi, uno dei maggiori esperti di terapia del dolore, Ali Younes, e altre storie in vari campi nel settore commerciale ed edilizio. Donne e uomini che hanno abbandonato la loro terra per cercare un posto migliore, più o meno come fecereo milioni di italiani agli inizi del ventesimo secolo in ogni angolo del globo. Il posto migliore è il nostro Paese che molto spesso si distingue per accoglienza, ma purtroppo, anche per il suo esatto contrario, preda di troppi e ingiustificati pregiudizi. La Uil Abruzzo, a seguito del tenace lavoro svolto dal suo responsabile per l’immigrazione Massimo Longaretti,  ha inteso istituire, contro quei pregiudizi,  il Premio “Io Sono”, stamattina la cerimonia davanti a una platea formata esclusivamente da giovani studenti delle scuole, a dimostrazione di come sia importante seminare una cultura di assoluta inclusività, soprattutto attraverso le giovani generazioni:

“Lo straniero non è solo colui che delinque – tiene a sottolineare Michele Lombardo Segretario Generale Uil Abruzzo – ma anche e soprattutto persone che hanno deciso di ripartire da zero nel nostro Paese, impegnandosi nello studio e nel lavoro e dando un contributo fondamentale alla nostra società”

“La narrazione dello straniero che viene in Italia solo per commettere crimini o togliere il lavoro agli italiani non ha davvero più senso – spiega ancora Santo Biondo Segretario Nazionale Uil – la maggior parte sono onesti lavoratori che pagano regolarmente le tasse ed anzi danno anche il loro contributo alla lotta contro la crisi demografica. Ha fatto bene la Uil Abruzzo a istituire questo Premio perché aiuta tutti noi ad avere uno sguardo più sincero di fronte a questa vasta realtà.”