Emesse sei misure di “prevenzione collaborativa” dal prefetto dell’Aquila Di Vincenzo nei confronti di aziende agropastorali della provincia a rischio di infiltrazioni malavitose
La Prefettura dell’Aquila continua il monitoraggio del tessuto economico a fini di prevenzione delle infiltrazioni della criminalità organizzata.
Dopo la recente adozione di un’interdittiva antimafia che ha interessato un’impresa nel settore edilizio, il Prefetto Di Vincenzo ha prorogato l’applicazione di sei misure di prevenzione collaborativa nei confronti di altrettante imprese del territorio provinciale attive nel comparto agropastorale, in quanto ritenute esposte al rischio di tentativi di infiltrazione mafiosa sotto forma di agevolazione occasionale.
“L’adozione di tali misure, di natura diversa dall’interdittiva, in quanto di portata meno incisiva poiché non preclude i rapporti con la pubblica amministrazione, consente tuttavia una stretta azione di vigilanza prescrittiva sull’attività d’impresa, da parte delle Forze di polizia e della Direzione Investigativa Antimafia, sotto il coordinamento della Prefettura, a scopo di prevenzione dal rischio di infiltrazione della criminalità organizzata”, spiega una nota della Prefettura
In particolare, per effetto dei citati provvedimenti, l’impresa interessata dovrà:
1) adottare e attuare misure organizzative atte a rimuovere e prevenire i tentativi di infiltrazione mafiosa riconducibili a situazioni di agevolazione occasionale;
2) comunicare al Gruppo Interforze Antimafia, entro quindici giorni dal loro compimento:
a) gli atti di disposizione, di acquisto o di pagamento eseguiti o ricevuti, gli incarichi professionali conferiti, di amministrazione o di gestione fiduciaria ricevuti, di valore non inferiore a 5.000 euro;
b) i finanziamenti, in qualsiasi forma, eventualmente erogati da parte dei soci o di terzi; c) i contratti di associazione in partecipazione stipulati;
3) aprire un conto corrente dedicato, anche in via non esclusiva, per gli atti di pagamento e riscossione sopra indicati.
A conclusione del periodo di osservazione sarà rivalutata la posizione dell’operatore economico e, sulla base delle analisi formulate dal Gruppo Interforze Antimafia presso la Prefettura, ove risulti il venir meno dell’agevolazione occasionale e l’assenza di altri tentativi di infiltrazione mafiosa, l’impresa potrà ricevere un’informazione antimafia liberatoria.