Il sindaco di Palmoli: “La famiglia nel bosco non fa aumentare i turisti”

Sulla famiglia nel bosco c’è stato tanto clamore, ma al momento a Palmoli non si registra alcun aumento di turisti o curiosi: lo assicura all’ANSA il sindaco Masciulli

Il sindaco Giuseppe Masciulli è stato interpellato dall’ANSA sugli sviluppi della vicenda, dopo la visita della vice console australiana Claudia Elizabeth Foster nella struttura protetta che dal 20 novembre ospita i tre bambini e la mamma Catherine Birmingham.

“Dalle ambasciate inglese e australiana nessuno si è fatto vivo. Dell’incontro nella casa famiglia di Vasto, al quale non sono stato invitato, non trapela nulla” riferisce il sindaco.

Sulla vicenda giudiziaria, Masciulli preferisce non esprimersi: “Non ho più elementi per fare valutazioni, in quanto
dal collocamento in casa famiglia il Comune è all’oscuro di tutto”. Parla però della ‘casa nel bosco’, ma solo per dire che,
allo stato attuale, “in Comune non è stato consegnato nulla” a proposito del progetto di miglioramento e ristrutturazione della dimora che la famiglia anglo-australiana ha scelto a Palmoli per vivere a contatto con la natura.

L’abitazione però è stata ritenuta insalubre per accogliere tre bambini, uno dei motivi per i quali il Tribunale per i minorenni dell’Aquila ha deciso il trasferimento dei piccoli nella casa famiglia. Ci sono poi le altrettanto centrali questioni relative alla socializzazione e all’istruzione dei bimbi, sulle quali influirà la decisione definitiva che prenderà il Tribunale.

“Con Nathan ci inviamo messaggi tutti i giorni. Anche ieri” racconta Armando Carusi, il ristoratore di Ortona, originario di Palmoli, che ha concesso temporaneamente alla famiglia nel bosco, in comodato gratuito, un suo casolare appena
ristrutturato.

L’immobile si trova a cinque minuti da quello che Nathan e Catherine dovrebbero far ristrutturare. Carusi si dice amareggiato per il mancato ricongiungimento della famiglia.

“Al di là del mio gesto – dice – e dell’affetto della gente verso questa famiglia, dovremmo riflettere un po’ tutti sull’accaduto e rimetterli insieme”.

Marina Moretti: