Per il senatore Fina e il deputato D’Alfonso, entrambi del PD, a causa della situazione della sanità regionale “Il Governo Meloni commissaria l’Abruzzo”
Il senatore abruzzese del PD Michele Fina, a proposito del deficit della sanità regionale che rende critica la situazione economica dell’Abruzzo, ha dichiarato:
“Hanno chiamato il provvedimento nazionale che ci riguarda Salva Abruzzo – afferma Fina – ma salvarlo da chi, visto che
governano loro da 7 anni? Con la legge di bilancio nazionale l’unico risultato che Marsilio porta a casa è una norma che
obbliga la Regione ad approvare un piano di rientro in poche settimane.
Avevano promesso risorse per salvare l’Abruzzo, e quindi per salvarlo da loro stessi, e invece il governo ha pignorato le risorse regionali. Con Meloni e Marsilio in Abruzzo abbiamo solo l’aumento delle tasse e zero risorse per il 2026”.
Dello stesso avviso è anche il deputato dem Luciano D’Alfonso, secondo cui “cercava grazia il presidente Marsilio al cospetto dei Fratelli romani e, invece, dal Governo Meloni ha trovato giustizia: la legge Salva-Abruzzo rappresenta il commissariamento graduato della sanità regionale, ridotta a una fetta di groviera, piena di buchi da cui continuano a fuoriuscire risorse”. Nella nota diffusa dal deputato D’Alfonso si legge inoltre:
“Questa volta da Roma non ci saranno ulteriori trasfusioni salvifiche: finite le sacche, finiti i trasferimenti a una regione divenuta canaglia agli occhi del Paese. L’unica Regione in piano di rientro (sanitario) in cui si registra una inversione di tendenza in senso peggiorativo dei risultati d’esercizio, con compromissione degli obiettivi del Piano di rientro, si leggeva nel verbale della riunione del tavolo tecnico al Mef per la verifica degli adempimenti regionali con il comitato permanente per la verifica dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) che il 10 luglio scorso ha bocciato la gestione Marsilio”.