Il mondo si ferma per salutare Papa Francesco

I potenti della terra, ma anche la gente comune, i senzatetto, i migranti, gli ultimi. Alle 10 in Piazza San Pietro l’addio a Papa Francesco alla presenza di oltre 160 delegazioni da tutto il mondo. Una folla commossa ma gioiosa ha accompagnato il feretro del Santo Padre, a bordo di una ex papamobile, lungo i luoghi simbolici di Roma. Dalle 10 “Speciale Tg8 Funerali di Papa Francesco in diretta da Roma”

La papamobile rivisitata per diventare carro funebre tra folle commosse. Migliaia le
persone dietro le transenne che applaudono il passaggio del corteo funebre pronti ad immortalare il momento storico coi telefonini. Ciò che colpisce è che famiglie, comitive, religiosi e laici salutano il passaggio del feretro come se Papa Francesco fosse lì sorridente a ricambiare. Si è respirata gioia e serenità diversamente da come siamo abituati a vivere il dolore del lutto, della perdita di una persona a noi cara.

 

La folla che applaude commossa il passaggio della papamobile con sopra il feretro di Papa Francesco

I rintocchi delle campane a morto di San Pietro accompagnano, poco dopo le 12, il feretro del Papa mentre viene portato in Basilica prima del corteo funebre uscito dalla Porta del Perugino – e non sulla Piazza – per l’ultimo viaggio terreno di Bergoglio.

La piazza esplode in un applauso lungo e ritmato quando il cardinale Re ricorda le energie spese da Papa Francesco per la pace nel mondo. 

“Papa Francesco ha scelto la via della donazione fino alla fine della vita terrena” “lo ha fatto con forza e serenità”. Lo ha detto il cardinale Giovanni Battista Re nella sua omelia per i funerali di Papa Bergoglio.”In questa maestosa piazza di San Pietro, nella quale Papa Francesco tante volte ha celebrato l’Eucarestia e presieduto grandi incontri nel corso di questi 12 anni, siamo raccolti in preghiera attorno alle sue spoglie mortali col cuore triste, ma sorretti dalle certezze della fede, che ci assicura che l’esistenza umana non termina nella tomba, ma nella casa del Padre in una vita di felicità che non conoscerà tramonto”. Il cardinale decano Giovanni Battista Re tiene l’omelia per la cerimonia esequiale per papa Francesco in Piazza S. Pietro alla presenza dei potenti del mondo e della gente comune. “A nome del Collegio dei cardinali ringrazio tutti i presenti. Con intensità di sentimento rivolgo un deferente saluto e vivo ringraziamento ai Capi di Stato, ai Capi di Governo e alle delegazioni ufficiali venute da numerosi Paesi ad esprimere affetto, venerazione e stima verso il Papa che ci ha lasciati”, dice Re.
“Il plebiscito di manifestazioni di affetto e di partecipazione, che tutti abbiamo visto in questi giorni dopo il suo passaggio da questa terra all’eternità, ci dice quanto l’intenso Pontificato di Papa Francesco abbia toccato le menti ed i cuori”, l’omaggio del porporato.
“La sua ultima immagine, che rimarrà nei nostri occhi e nel nostro cuore, è quella di domenica scorsa, Solennità di Pasqua, quando Papa Francesco, nonostante i gravi problemi di salute, ha voluto impartirci la benedizione dal balcone della Basilica di San Pietro e poi è sceso in questa piazza per salutare dalla papamobile scoperta tutta la
grande folla convenuta per la Messa di Pasqua. Con la nostra preghiera vogliamo ora affidare l’anima dell’amato Pontefice a Dio, perché Gli conceda l’eterna felicità nell’orizzonte luminoso e glorioso del suo immenso amore”.

 

Iniziati, qualche minuto dopo le 10, nella basilica di San Pietro i funerali di Papa Francesco. La bara, semplice come chiesto da Bergoglio, è stata portata dall’interno della Basilica di San Pietro davanti all’altare sul sagrato, passaggio accompagnato da un lungo applauso dei fedeli. A presiederla, in lingua latina, il decano del Collegio cardinalizio, il cardinale Giovanni Battista Re, i concelebranti sono 980, fra cardinali, vescovi e sacerdoti. A destra del sagrato ci sono le autorità civili, davanti alla Basilica i cardinali.

Tra le prime file anche l’elemosiniere di Papa Francesco, Krajewski. Presenti più di 180 delegazioni internazionali, in prima fila ci sono il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il presidente del Senato, Ignazio La Russa, della Camera, Lorenzo Fontana, il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni e quello della Corte costituzionale, Giovanni Amoroso. Segue la delegazione dell’Argentina, guidata al presidente Javier Milei, i sovrani regnanti cattolici, Felipe di Spagna con la consorte Letizia, il Gran Maestro dell’Ordine di Malta, Fra’ John Dunlap e poi i sovrani regnanti non cattolici, come quelli di Norvegia, Svezia, Olanda, Belgio.

A Santa Maria maggiore si alternano momenti di commosso silenzio ad applausi scroscianti non appena il feretro di Papa Francesco compare sui maxi schermi in piazza. I fedeli, raccolti a migliaia dietro la transenne, mormorano preghiere e canti, seguendo il rito funebre in corso a San Pietro proiettato in diretta e chiedono al personale di Croce Rossa e Protezione Civile – a volte anche ai cronisti – tra quanto tempo potranno veder passare il Papa per l’ultimo addio. Arrivano dal mondo e da tutta Italia, sono qui da questa mattina presto, alcuni anche dall’alba, e resteranno fino all’arrivo del corteo.

Un mazzo di rose bianche sono state deposte ai piedi del feretro di papa Francesco nella Basilica di S. Pietro. Sarà lo stesso fiore con cui i poveri sulle gradinate di Santa Maria Maggiore daranno l’addio al Pontefice prima della tumulazione. Nessun catafalco, una bara in legno semplice, poggiata su un supporto altrettanto semplice, così come aveva chiesto Papa Francesco.

Alle 9:44 chiuso l’accesso a piazza San Pietro dove è stata raggiunta la capienza massima di 50mila persone. Continua l’afflusso dei fedeli in Via della Conciliazione e nelle vie di limitrofe. E’ la stima che emerge dal Centro per la Gestione della Sicurezza dei Grandi eventi della Questura di Roma.

Un’unica, lunghissima, coda si snoda lungo via della Conciliazione dalle 5. L’afflusso dei fedeli a San Pietro già consistente alle prime luci di un’alba speciale per Roma e il mondo intero. Ai varchi delle vie laterali – aperti dalle 5,30 – centinaia di persone, regolate dagli addetti in pettorina gialla. Tanti i preti e le suore, tanti i cittadini di tutte le età ma soprattutto tantissimi i ragazzi, affluiti in decine di migliaia nella capitale per il Giubileo degli adolescenti e determinati a non mancare il loro appuntamento con la storia. Rigidissime le misure di sicurezza: uomini e donne delle forze dell’ordine ovunque, blindata la piazza dove tra non molto siederanno i ‘grandi’ del mondo, Trump in testa.

“A circa un’ora dall’inizio della cerimonia, Piazza San Pietro è prossima al riempimento della capienza di 40mila. Si stimano 140mila persone già presenti in Via Conciliazione e lungo le vie di afflusso. Trentuno sono le delegazioni che hanno già fatto accesso in Vaticano”. Lo comunica il Centro per la Gestione della Sicurezza dell’Evento presso la Questura di Roma.

Ieri sera alle 20 presso l’Altare della Confessione nella Basilica di San Pietro, come annunciato, il rito della chiusura della bara del Romano Pontefice. Presieduto dal cardinale camerlengo, Kevin Joseph Farrell, il maestro delle Celebrazioni Liturgiche, monsignor Diego Ravelli ha dato lettura del rogito, che è stato deposto nella bara al termine della celebrazione. Hanno partecipato al rito, oltre a quanti erano indicati nella notificazione dell’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche, anche alcuni familiari del Papa defunto. La celebrazione, svoltasi secondo le prescrizioni dell’Ordo Exsequiarum Romani Pontificis, si è conclusa alle ore 21. Durante la notte il Capitolo di San Pietro ha assicurato una presenza di preghiera e di veglia al corpo del Pontefice,

La celebrazione sul sagrato sarà presieduta dal Cardinale decano Giovanni Battista Re. Concelebranti 970 tra vescovi e cardinali, presenti quattromila sacerdoti. In Piazza San Pietro ci sarà l’icona della Salus Populi Romani alla quale Bergoglio era devoto. Saranno 15 le lingue, comprese quattro lingue dei segni, con le quali Radio Vaticana Vatican News seguirà in diretta la celebrazione delle esequie in Piazza San Pietro e il successivo percorso che, attraverso le strade di Roma, accompagnerà il feretro del Pontefice alla Basilica di Santa Maria Maggiore.

Un corteo di mezz’ora in auto, che la gente potrà seguire dalla transenne, attraverserà luoghi simbolici di Roma.Una ex papamobile utilizzata da Papa Francesco in un viaggio in Oriente sarà il carro funebre per l’ultimo viaggio verso la Basilica di S. Maria Maggiore. Lo ha spiegato il portavoce del Vaticano, Matteo Bruni, spiegando che – dal momento che la bara sarà visibile all’esterno – il pianale della papamobile è stato riadattato per essere aperto.

E sulla gradinata della Basilica di Santa Maria Maggiore, a dare l’addio al Pontefice prima della tumulazione che avverrà lontano dalle telecamere, ci saranno una quarantina di poveri con una rosa bianca in mano: senzatetto, sei detenuti di Rebibbia che hanno ottenuto il permesso dalla magistratura di sorveglianza, anche transessuali. Quindi la sepoltura: la tomba è stata realizzata in marmo di provenienza ligure con la sola iscrizione ‘FRANCISCUS’ e la riproduzione della sua croce pettorale.
La tomba è stata preparata nel loculo della navata laterale tra la Cappella Paolina (Cappella della Salus Populi Romani) e la Cappella Sforza della Basilica di Santa Maria Maggiore, ed è situata nei pressi dell’Altare di San Francesco. Tutto fatto secondo le disposizioni di papa Bergoglio. Che per la tomba ha voluto una pietra proveniente
“dalla terra dei suoi avi”, ha spiegato il cardinale Rolandas Makrickas, arciprete coadiutore della Basilica di Santa Maria Maggiore.

A Pescara fedeli radunati al Santuario della Divina Misericordia in Piazza sacro Cuore : Appuntamento al Santuario della Divina Misericordia di Piazza Sacro Cuore per i fedeli a Pescara che hanno deciso di seguire i solenni funerali di Papa Francesco all’interno di un luogo sacro. Seduti composti tra i banchi, non in molti per la verità, hanno assistito in raccoglimento alle celebrazioni liturgiche. Sul sagrato la grande foto del papa con la scritta Grazie Francesco, pastore degli ultimi, amato da tutti in un giorno di mestizia, ma anche di gioia – come ha ricordato Padre Lorenzo – perché il Signore ha voluto riportarlo a sé nell’ottavo giorno di Pasqua, nel Lunedì dell’Angelo:

“Quella di Papa Francesco è stata una santa morte – aggiunge Padre Lorenzo – e noi cristiani non dobbiamo temere per il futuro, così come Francesco ci ha insegnato quando, già malato, in un’intervista disse che non temeva ciò che lo attendeva, il dolore quello sì, un pò lo temeva, ma anche in questo il Signore Dio Nostro è stato assolutamente misericordioso, perché ci raccontano che Papa Francesco sia morto serenamente senza particolari sofferenze.”

 

Da domani i fedeli potranno visitare la tomba. Nel pomeriggio, anche i cardinali si recheranno in pellegrinaggio al suo sepolcro.

Barbara Orsini: