Il ministro Bianchi a Teramo: “La scuola non è un accessorio”

Teramo, l’intervento del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi nel corso del 4° Forum Internazionale del Gran Sasso: “La scuola non è un accessorio infrastrutturale della società: la scuola deve essere e deve tornare ad essere il perno pulsante della società, quello in cui i padri e le madri assegnano ai proprio figli i propri valori, cosa che mette in discussione i padri e le madri”.

Queste le parole del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi nel corso del suo intervento al 4° Forum Internazionale del Gran Sasso, promosso dalla diocesi di Teramo-Atri in collaborazione, tra gli altri, con il ministero dell’Università e Ricerca e con il ministero degli Affari esteri e Cooperazione internazionale.

LE DICHIARAZIONI DEL MINISTRO BIANCHI

La scuola “deve essere il luogo dove la società propone ai propri figli i propri valori essenziali. La scuola deve essere il centro di una comunità. Nell’epoca di internet c’è ancora posto per la scuola, certamente non più della scuola che viveva di nozioni, di informazioni. Noi oggi siamo affogati di informazioni, travolti da informazioni Non a caso si usa la metafora del ‘si naviga su internet’ la contrometafora è ‘si naufraga su internet’: io vedo la quantità di gente che è naufragata su internet. Gente che ha confuso la community di Facebook con la propria comunità, che ha confuso gli amici di Facebook con quelli che ti sollevano quando hai bisogno. Bisogna tornare ai valori essenziali, bisogna tornare all’idea di chi si fa samaritano e di chi ha bisogno del samaritano. La scuola diventa la scuola di capacità critica, diventa il luogo in cui trasmettiamo ad ognuno la capacità non solo di difendersi dal rumore continuo di questa valanga di informazioni che non sono informazioni, ma che è capace di trovare il proprio percorso anche nel mare tumultuoso della vita di oggi. La scuola deve essere il luogo in cui una comunità esalta il proprio valore di solidarietà, la scuola come scuola di carità come direbbe monsignore”.

“La Costituzione va ancora oggi riletta quando siete confusi e quando non sapete quale è la direzione di marcia fermatevi e leggete la Costituzione. Ragazzi lo dico a voi, quando avete dei tentennamenti su chi siamo e dove dobbiamo andare, fermatevi e leggete la nostra Costituzione. Quella Costituzione – ha sottolineato – che dice sì che la Repubblica riconosce e tutela i diritti inviolabili della persona, perché i diritti inviolabili della persona vengono addirittura prima della Repubblica, quindi la Repubblica li riconosce e li tutela, ma i diritti inviolabili della persona si devono coniugare con il dovere inderogabile della solidarietà: non vi è diritto della persona se non vi è dovere di solidarietà. Come vedete è una parola che straordinariamente contemporanea in epoca di dibattito sui vaccini o sui diritti del no vaccino. La Costituzione che mette fin dall’inizio in evidenza come i diritti del singolo debbano essere coniugati solo con il diritto collettivo di una comunità che è tale perché esercita la solidarietà”.