I Nas nelle mense scolastiche italiane, irregolarità non gravi in Abruzzo

Campagna nazionale di controllo nelle mense scolastiche da parte dei Carabinieri del Nas: chiusi 13 punti di cottura. In Abruzzo 42 verifiche, metà delle quali evidenziano carenze non gravi

Con l’inizio dell’anno scolastico il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, d’intesa con il Ministero della Salute, ha effettuato una campagna di controllo a livello nazionale per verificare i servizi di ristorazione e le imprese di catering assegnatari della gestione delle mense negli istituti scolastici.
Le attività ispettive, svolte in Italia nell’ultimo mese, hanno interessato circa 1.000 aziende di ristorazione collettiva operanti all’interno di mense scolastiche di ogni ordine e grado – dalla scuola dell’infanzia all’università – sia pubbliche che private.

Tra le ditte controllate, 257 (pari al 27%) hanno evidenziato irregolarità, accertate 361 violazioni penali e amministrative, con conseguenti sanzioni pecuniarie per 192 mila euro contestate per violazioni in gestione e conservazione degli alimenti e per le condizioni d’igiene nei locali di preparazione dei pasti, ma anche per la mancata rispondenza, in qualità e quantità, ai requisiti richiesti dai capitolati d’appalto.

È stata anche disposta la sospensione dell’attività o il sequestro di 13 aree cucina/depositi alimenti per rilevanti carenze igienico-sanitarie e strutturali, come la presenza diffusa di umidità, muffe, insetti ed escrementi di roditori. Complessivamente sono stati sequestrati oltre 700 kg di derrate alimentari (carni, formaggi, pane, pasta, acqua minerale) riscontrate in assenza di tracciabilità, scadute di validità e custodite in ambienti inadeguati.

In Abruzzo sono stati effettuati 42 controlli che hanno riguardato mense scolastiche con punto di cottura interno, ma anche refettori e centri cottura per la preparazione di pasti destinati alla refezione scolastica. Per circa la metà degli obiettivi ispezionati sono state evidenziate carenze non particolarmente gravi, in numero maggiore nella provincia di Teramo e minore nella provincia dell’Aquila. Le situazioni più critiche sono state riscontrate nelle province di Chieti e Pescara, dove sono state rilevate inadeguatezze igienico sanitarie e strutturali dei locali per la presenza di infiltrazioni e umidità, attrezzature frigorifere non idonee, presenza di spigoli vivi, locali sottodimensionati ed estintori scaduti di validità.

Carenze gestionali sono emerse durante la preparazione dei pasti per la mancata comunicazione al consumatore finale degli allergeni contenuti nelle pietanze somministrate, la mancata applicazione delle procedure previste dal manuale di autocontrollo e per il riutilizzo di MOCA (materiali a contatti con gli alimenti) monouso. In un solo centro cottura è emersa promiscuità di alimenti vari conservati nelle celle frigorifere destinate a frutta e verdura. Non sono stati operati sequestri di alimenti, risultati regolarmente tracciati.