Il regista Alessio Consorte, assistito dall’Avvocato Luca Presutti del Foro di Sulmona, ha annunciato oggi l’invio di una richiesta ufficiale al Ministero della Cultura e alla Direzione Regionale Musei Abruzzo per ottenere l’autorizzazione a condurre nuove indagini scientifiche sul Guerriero di Capestrano. Al Tg8 analisi, dubbi e ricerche del regista
E’ stato avviato un contatto con la società americana Quantum Space AI, specializzata in tecnologie avanzate per la documentazione e l’analisi non invasiva delle opere d’arte.
“Non esistono documenti scientifici ufficiali che attestino l’autenticità delle opere – ha dichiarato Consorte- e dopo la relazione del Commissario ad Acta nominato dal TAR dell’Abruzzo, che ha rilevato l’assenza di analisi chimiche XRF formalmente validate, riteniamo sia giunto il momento di indagare con pieno rigore”.L’iniziativa nasce dalla volontà di fare piena luce sulla storia e la natura dei reperti, utilizzando strumenti scientifici non invasivi e tecnologie di nuova generazione. Oltre alla collaborazione con Quantum Space AI – che metterebbe a disposizione il proprio sistema brevettato di rilevamento, intelligenza artificiale e comparazione su base archivistica – la richiesta include anche l’uso di XRF, XRD, spettroscopia Raman e FT-IR, in collaborazione con diagnostici indipendenti e specialisti del settore.Lo studio si concentrerà su elementi chiave come la policromia ed i punti di frattura e ricostruzione. Saranno inoltre effettuati raffronti con opere autentiche grazie all’accesso a un ampio archivio digitale, sviluppando un confronto sistematico con altre opere che condividono le stesse caratteristiche fondamentali, ovvero il materiale, il periodo storico ed il contesto culturale.“Il nostro unico obiettivo,” dichiara il team di Quantum Space AI, “è offrire strumenti diagnostici affidabili e replicabili che permettano alle istituzioni di prendere decisioni su basi tecniche solide, al di là di ogni giudizio precostituito. La nostra metodologia è pensata per affiancare conservatori, studiosi e musei nella tutela e comprensione delle opere”.
“Non esistono documenti scientifici ufficiali che attestino l’autenticità delle opere – ha dichiarato Consorte- e dopo la relazione del Commissario ad Acta nominato dal TAR dell’Abruzzo, che ha rilevato l’assenza di analisi chimiche XRF formalmente validate, riteniamo sia giunto il momento di indagare con pieno rigore”.L’iniziativa nasce dalla volontà di fare piena luce sulla storia e la natura dei reperti, utilizzando strumenti scientifici non invasivi e tecnologie di nuova generazione. Oltre alla collaborazione con Quantum Space AI – che metterebbe a disposizione il proprio sistema brevettato di rilevamento, intelligenza artificiale e comparazione su base archivistica – la richiesta include anche l’uso di XRF, XRD, spettroscopia Raman e FT-IR, in collaborazione con diagnostici indipendenti e specialisti del settore.Lo studio si concentrerà su elementi chiave come la policromia ed i punti di frattura e ricostruzione. Saranno inoltre effettuati raffronti con opere autentiche grazie all’accesso a un ampio archivio digitale, sviluppando un confronto sistematico con altre opere che condividono le stesse caratteristiche fondamentali, ovvero il materiale, il periodo storico ed il contesto culturale.“Il nostro unico obiettivo,” dichiara il team di Quantum Space AI, “è offrire strumenti diagnostici affidabili e replicabili che permettano alle istituzioni di prendere decisioni su basi tecniche solide, al di là di ogni giudizio precostituito. La nostra metodologia è pensata per affiancare conservatori, studiosi e musei nella tutela e comprensione delle opere”.
A seguito dell’inchiesta giornalistica condotta sulle opere in questione – successivamente trasformata nel film-inchiesta “Il Guerriero mi pare strano” – il regista Alessio Consorte ha sempre sostenuto che si tratti di realizzazioni risalenti al 1934, anno del loro ritrovamento.
Degli “elementi anomali rilevati sul Guerriero e sulla Dama di Capestrano” Consorte parla al Tg8. Ad oggi, gli unici dati scientifici disponibili – derivanti dall’analisi effettuata nel 2005 dal CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) in collaborazione con ASSING Italia – hanno evidenziato una serie di incongruenze significative, tali da sollevare fondati dubbi sull’autenticità del Guerriero e della Dama di Capestrano.
IL SERVIZIO DEL TG8