Grido d’allarme della FIMMG: “Medici di base al collasso”

Grido d’allarme del direttivo regionale della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale per la situazione insostenibile in cui versa l’intero settore, tra debiti della sanità e scarsa attenzione alle istanze da parte della Regione Abruzzo

Una volta il medico di base era presidio insostituibile soprattutto per le persone più fragili, in contesti urbani di profonda periferia. Ora questa importante figura sta pian piano scomparendo tra rinnovi contrattuali fermi al 2006, debiti della sanità che crescono di giorno in giorno e pazienti che nella maggior parte dei casi rinunciano a curarsi per via delle lunghe attese per effettuare gli esami diagnostici, oppure, e sono il 40%, si pagano le cure di tasca propria. La sanità territoriale, dunque, al collasso secondo la fotografia scattata dall’interno della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale che annuncia una lettera aperta ai propri pazienti nella quale denuncia una situazione sempre più insostenibile. Pressioni quotidiane da parte dei vari uffici Asl per contenere le spese e limitare le erogazioni medicinali a discapito delle norme nazionali e medici costretti a tramutarsi in ragionieri piuttosto che occuparsi dei malanni dei propri pazienti:

“Siamo in una condizione – spiega il segretario regionale Mauro Petrucci – che mette una seria ipotexa su quello che potrebbe essere il futuro della medicina generale sul territorio tra professionisti con più esperienza che optano per i prepensionamenti e i neolaureati che scelgono altri percorsi. Così le aree interne si svuotano di presidi e colleghi sono costretti a fornire prestazioni in più comuni contemporaneamente.”