È stato inaugurato a Giulianova, nel piazzale della sede di Citigas Coop, il primo laboratorio in Italia per la produzione di idrogeno verde. Un impianto innovativo che segna un passo importante verso un futuro energetico più sostenibile
La serata è stata arricchita anche dal talk ‘Il sole scalda e l’idrogeno attende’, che ha messo a confronto istituzioni, mondo scientifico e imprese. Il laboratorio, interamente finanziato da Citigas Coop, funziona grazie a un impianto fotovoltaico che, attraverso un processo di demineralizzazione dell’acqua, produce idrogeno. Questo, a sua volta, alimenta una caldaia capace di riscaldare ambienti e acqua sanitaria, dimostrando con i fatti le potenzialità di questa tecnologia. Al centro della cerimonia le parole di Liana Ciccone, Presidente di Citigas Coop, che insieme all’In. Manuel Anselmo della Blu Energy Revolution, hanno illustrato la genesi e il funzionamento del progetto.
“Era fondamentale dimostrare che l’idea è concreta e funziona. Per questo abbiamo costruito il laboratorio: parte dall’impianto fotovoltaico, passa attraverso un processo di demineralizzazione dell’acqua e produce idrogeno, che a sua volta alimenta una caldaia interamente italiana in grado di riscaldare la nostra officina e l’acqua delle docce. È un impianto fatto e finito, interamente finanziato da noi, ma lo chiamiamo laboratorio perché da qui possano nascere nuove idee” ha spiegato la Presidente Citigas Coop “Già oggi vediamo applicazioni semplici e immediate, come quella dei palloncini e delle biciclette, e nei prossimi mesi realizzeremo condotte sperimentali per continuare questo viaggio. Dare forma alle idee è la nostra vocazione nella convinzione che fare qualcosa di buono migliora un po’ ogni cosa”. “Il progetto non è solo un prototipo, ma una dimostrazione pratica della fattibilità dell’idrogeno verde come vettore energetico. Nel breve periodo, infatti, esso può convivere con le fonti tradizionali, garantendo continuità e sicurezza senza stravolgere il mercato. Nel medio-lungo termine, invece, può diventare uno strumento capace di rivoluzionare l’assetto energetico nazionale, trasformando l’Italia da semplice fruitore a produttore autonomo, creando lavoro qualificato e nuove competenze soprattutto nelle aree più fragili del Paese, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030” ha aggiunto la Ciccone.
