Giulianova, al Palacastrum al momento solo partite a porte chiuse

A Giulianova, le prossime partite in programma al Palacastrum si disputeranno a porte chiuse

Dopo i recenti e importanti lavori di ristrutturazione, infatti, l’impianto dispone al momento soltanto di un’agibilità parziale, che consente lo svolgimento di allenamenti e gare ufficiali ma non la presenza del pubblico sugli spalti. La riapertura completa del palazzetto di via Treviso sarà possibile solo al termine dell’iter burocratico necessario a certificare l’agibilità delle nuove tribune, che dovranno superare le verifiche di sicurezza e funzionalità previste prima del rilascio definitivo dell’autorizzazione. A spiegare la situazione è l’assessore ai Lavori Pubblici Matteo Francioni, che sottolinea la scelta del Comune di privilegiare la ripresa delle attività sportive:

«Abbiamo ritenuto prioritario ottenere l’agibilità parziale per permettere alle società di tornare ad allenarsi e disputare le gare nel loro impianto. Era importante riaprire la struttura, anche se al momento senza pubblico. Stiamo sollecitando l’iter procedurale necessario per dare il via libera definitivo. Mi dispiace per le squadre costrette a giocare a porte chiuse, ma la nostra priorità era consentire l’utilizzo del Palacastrum».

L’amministrazione comunale punta a rendere il Palacastrum completamente operativo entro la fine dell’anno, così da restituire alla città una struttura pienamente accessibile e funzionale. L’intervento di riqualificazione del palazzetto è stato reso possibile grazie a un finanziamento regionale di 150 mila euro, ai quali l’amministrazione comunale ha aggiunto ulteriori 100 mila. I lavori hanno riguardato l’ampliamento delle tribune, con un aumento della capienza da 150 a 400 posti, l’installazione di seggiolini giallo-rossi, la riparazione del tetto, l’adeguamento dell’impianto di illuminazione con lampade a LED e la ristrutturazione di bagni e spogliatoi. Si tratta di interventi che hanno risolto criticità storiche, come le infiltrazioni d’acqua che in passato avevano persino causato sospensioni di partite.

 

Federico Di Luigi: