Il contenzioso tra il Comune di Giulianova ed Eni sulla piattaforma offshore di estrazione di idrocarburi “Eleonora” continua con il ricorso in appello
Il tutto ruota attorno a una richiesta fiscale da 2.965.970,80 euro per Imu e Tasi riferite agli anni dal 2015 al 2019, avanzata dall’amministrazione comunale e ora al centro di un ricorso in appello dopo la decisione sfavorevole di primo grado. La controversia nasce dal mancato pagamento delle imposte comunali applicate alle piattaforme marine, che la normativa assimila agli immobili. In assenza di rendita catastale, la base imponibile viene determinata sulla base del valore di bilancio del bene, che secondo l’amministrazione non è mai stato assoggettato a tassazione. La struttura è entrata nel patrimonio di Eni il 25 maggio 2016, a seguito della fusione per incorporazione della società Adriatica Idrocarburi Spa, operazione che ha comportato il subentro della società energetica in tutti i rapporti giuridici e nelle obbligazioni, comprese quelle di natura fiscale. Per la determinazione dell’imposta dovuta, l’Ufficio tributi ha richiesto la trasmissione della documentazione contabile necessaria, tra cui i registri dei beni ammortizzabili, i libri contabili e gli atti di fusione con il relativo prospetto di calcolo riferito alla piattaforma. Eni, però, non ha fornito i dati richiesti, limitandosi a richiamare alcuni avvisi emessi dal Comune di Tortoreto e sollecitando Giulianova a non procedere con gli accertamenti. Successivamente, la Conferenza Stato-città ha sancito l’intesa sul decreto che individua i Comuni destinatari del gettito dell’imposta immobiliare sulle piattaforme marine, confermando la competenza territoriale di Giulianova. Alla luce di tale quadro normativo, il Comune ha notificato a Eni un avviso di accertamento per l’intero importo richiesto. La società ha impugnato gli atti davanti alla Commissione tributaria provinciale di Teramo, che ne ha disposto l’annullamento e ha condannato il Comune al pagamento delle spese di giudizio. A fronte di questa decisione, la giunta comunale ha deliberato di proporre appello alla Corte tributaria di secondo grado, confermando l’incarico legale all’avvocato Fernando D’Amario del foro dell’Aquila.