Secondo i Giovani Democratici il DEFR certifica la “bancarotta generazionale” dell’Abruzzo: “La regione invecchia e la giunta Marsilio non agisce”
Il Documento di Economia e Finanza Regionale 2026–2028 certifica una crisi innegabile: l’Abruzzo invecchia, si spopola e lascia andare via la sua parte migliore.
“In cinque anni – dice il segretario regionale dei Giovani Democratici Saverio Gileno (nella foto), commentando l’analisi svolta sul Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR) – abbiamo perso oltre 31mila residenti, l’indice di vecchiaia sale a 220,2. È tra i più alti d’Italia e si certifica che la misura simbolo della Giunta per contrastare lo spopolamento delle aree interne, la legge numero 32 del 2021, produce un effetto prossimo allo zero. Eppure, davanti a questo disastro, che affianca la crisi della sanità, la Giunta Marsilio osserva e non agisce”.
Secondo i Giovani Democratici servono un Piano Giovani e la detassazione degli under 35, ma non solo:
“Ancora più grave è che il DEFR ignora i NEET, la fuga dei laureati, la precarietà delle nuove generazioni e il costo crescente di vivere, studiare e lavorare in Abruzzo – sottolinea – . La politica industriale è inesistente e non si vincola un euro alla qualità dell’occupazione giovanile. Anche nella ZES unica si parla di semplificazioni e procedure, ma non di assunzioni stabili under 35, né di permanenza dei talenti nel territorio.
Sulla formazione, il DEFR ribadisce che si punterà a cofinanziare le borse universitarie tramite fondi europei, ma non c’è una parola su nuovi posti letto e residenzialità studentesca: senza casa nessun diritto allo studio è davvero garantito. L’infrastruttura culturale viene citata attraverso la L.R. 20/2023 sui sistemi museali e bibliotecari, ma senza definire orari, personale e obiettivi nelle aree interne, dove invece si consuma la parte più feroce dello spopolamento, dove le biblioteche chiudono e la risposta della maggioranza è la proposta di tirocini nelle biblioteche retribuiti 1,6€ l’ora.
Per le politiche giovanili non c’è alcuna nuova agenda generazionale: si usano gli anni di programmazione 2026–2028 per chiudere progetti concepiti nel 2021–2023, spesso scollegati dai bisogni attuali dei giovani abruzzesi.
Ancora peggio sui trasporti. Il DEFR non riconosce mai la mobilità come diritto. Nessuna misura tariffaria per studenti e lavoratori precari; nessun impegno sul biglietto unico regionale – anche se viene citato come obiettivo, allora si approvasse la proposta ABRU di Luciano D’Amico; nessuna programmazione dei collegamenti a servizio della scuola e delle università. Il giudizio è chiaro: la Giunta certifica il declino e lo accompagna, come se fosse inevitabile. Ma se l’Abruzzo perde giovani, l’Abruzzo perde tutto”.
Su DEFR e bilancio, e su quella che i GD definiscono la bancarotta generazionale dell’Abruzzo, venerdì 19 dicembre, a Pescara, si terrà un confronto con le realtà giovanili studentesche, sindacali, datoriali, imprenditoriali e sociali. temi protagonisti anche dell’assemblea regionale dei Giovani Democratici, prevista per sabato 20 dicembre.
“Noi Giovani Democratici Abruzzo diciamo che si può e si deve scegliere un’altra strada, le nostre proposte sono concrete e immediatamente realizzabili: clausola giovani: chi prende incentivi regionali deve assumere almeno il 50% di under 35 con contratti stabili; biglietto unico e trasporti gratuiti per under 30, studenti e lavoratori pendolari; piano posti letto universitari: più alloggi, più diritto allo studio, più competitività degli atenei; biblioteche di comunità nelle aree interne, con risorse strutturali e orari certi; approvazione della Legge regionale sul diritto allo studio; detassazione delle addizionali IRPEF per gli under 35, per consentire davvero autonomia e rientri”.
