Fp-Uil su salario accessorio sanità: “Confermati tagli al personale per 25 milioni”

Tagli al salario accessorio del personale sanitario per oltre 25 milioni di euro confermati nell’incontro che si è svolto ieri all’Assessorato regionale alla Sanità, alla presenza dell’assessore regionale Nicoletta Verì, al direttore del Dipartimento sanità Camillo Odio e al dirigente del Servizio risorse umane e finanziarie Ebron D’Aristotile.

“Da diversi mesi stiamo chiedendo all’ente regionale di risolvere il problema derivante dal blocco del riconoscimento delle risorse previste dal Decreto Calabria per le annualità 2024 e 2025 che, si stima, quotino più di 25 milioni di euro per le quattro aziende ospedaliere regionali – spiegano il segretario regionale Uil Fpl Antonio Ginnetti e il segretario Fp Cgil Abruzzo Molise Luca Fusari -. È stata una fumata nera che al momento non porta nessuna soluzione. L’unico impegno preso dal tavolo è quello di verificare la possibilità di prevedere le risorse relativa al 2026, mentre possiamo considerare non recuperabili quelle relative al 2024 e 2025”.

Le risorse richieste servivano ad integrare il trattamento accessorio, stabilito ai sensi dell’art. 11 D.L. n. 35 del 30.11.2019 (Decreto Calabria) al fine di compensare specifiche condizioni di lavoro, quali turni e reperibilità, incrementare l’impegno del personale in reparti particolari e raggiungere obiettivi, definiti da accordi collettivi nazionali e integrativi aziendali.

“La beffa – aggiungono i segretari – è che in pratica il costo del personale sanitario è uno dei pochi parametri che rispetta i vincoli normativi di contenimento della spesa sanitaria, di contro il personale sanitario si trova a doversi vedere ridurre il salario accessorio in misura consistente e contemporaneamente a vedersi aumentare le aliquote Irpef per l’anno 2026 con ulteriore effetto negativo sulla busta paga. I professionisti sanitari vivono ormai condizioni insostenibili: oltre a dover affrontare turni estenuanti a causa della grave carenza di personale, hanno ripercussioni sul loro benessere psico-fisico a causa, anche, delle aggressioni subite che ormai stanno diventando periodiche. Le condizioni di estremo stress, il sovraccarico di lavoro e le difficili condizioni operative contribuiscono all’allontanamento dai reparti nevralgici e dal sistema sanitario pubblico”.

“I dipendenti sono ormai stanchi solo di subire, vogliono vedersi riconoscere il giusto salario ed il rispetto della loro professionalità, per questo la Fp Cgil Abruzzo Molise e la Uil Fpl Abruzzo apriranno il nuovo anno con una stagione di lotta sindacale e di rivendicazione vertenziale – aggiungono Fusari e Ginnetti – Ci hanno promesso un nuovo incontro a gennaio ma in assenza di risposte certe, continueremo la mobilitazione”.