Fiab Pescarabici: “La crisi del commercio non si risolve con i parcheggi”

Fiab Pescarabici interviene nel dibattito sulla viabilità, in particolare sulle critiche di Confcommercio al Comune per i progetti su Viale Marconi.

“Nonostante l’attento ascolto che ci concede l’Assessore Albore Mascia – scrive il presidente di Fiab Pescarabici Filippo Catania – il dialogo costruttivo che abbiamo con lui e l’apprezzamento che abbiamo espresso per alcune sue dichiarazioni (vedi tra le altre l’invito ad andare a scuola a piedi, in bici o con il mezzo pubblico) constatiamo l’inconcepibile arretramento dell’intera amministrazione sulla mobilità cittadina in nome degli esercenti il commercio. Insistiamo con il dire che questa posizione dell’Amministrazione Comunale sfavorisce totalmente i commercianti perché così si aggravano i problemi di vivibilità e, conseguentemente, diminuisce la fruibilità della città. Diminuisce drammaticamente la sicurezza dei cittadini a cui tanto tengono gli amministratori comunali: da giugno 2019 a gennaio 2020 ci sono stati 46 incidenti stradali in città con 30 feriti di cui 5 gravi  e 3 morti! Sono stati investiti 10 pedoni gran parte dei quali mentre attraversavano sulle strisce pedonali. Non c’è alcuna regola ormai sulle strade, per nessuna categoria di utenti: sembra un far west pagato a caro prezzo da pedoni e ciclisti, utenza debole e vulnerabile della strada. Più parcheggi significano più automobili circolanti, più ingorghi, più caos, più pericoli ed impossibilità di fermata a meno che non si sosti in doppia e tripla fila. L’inquinamento, per noi mal controllato, è a livelli insopportabili, ci fa ammalare e morire: per questo motivo nelle città di tutto il mondo (Italia compresa) si procede verso la diminuzione del traffico privato (Parigi vuole addirittura eliminarlo!) perché i benefici ed il progresso hanno una sola origine: la sostenibilità. Invitiamo il Comune di Pescara a perseverare nei progetti di mobilità in corso, non solo per conservare i finanziamenti ed evitare problemi finanziari, ma anche per evitare al Sindaco ed all’Amministrazione tutta di farsi dileggiare per aver turlupinato il mondo intero con i progetti presentati in giro per l’Italia. Senza contare i premi conseguiti. Dal 19 ottobre 1998 è in vigore la Legge n. 366 – Norme per il finanziamento della mobilità ciclistica – il cui articolo 10 recita: 1. Dopo il comma 4 dell’articolo 13 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, come modificato dall’articolo 9 del decreto legislativo 10 settembre 1993, n. 360, é inserito il seguente: “4- bis. Le strade di nuova costruzione classificate ai sensi delle lettere C, D, E ed F del comma 2 dell’articolo 2 devono avere, per l’intero sviluppo, una pista ciclabile adiacente purché realizzata in conformità ai programmi pluriennali degli enti locali, salvo comprovati problemi di sicurezza”. 2. Dopo il comma 2 dell’articolo 14 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, come modificato dall’articolo 10 del decreto legislativo 10 settembre 1993, n. 360, é inserito il seguente: “2- bis. Gli enti proprietari delle strade provvedono altresì, in caso di manutenzione straordinaria della sede stradale, a realizzare percorsi ciclabili adiacenti purché realizzati in conformità ai programmi pluriennali degli enti locali, salvo comprovati problemi di sicurezza”. In riferimento alle suddette indicazioni, siamo intenzionati a diffidare il Comune dal disattendere ancora la norma richiamata, come fino ad oggi regolarmente e per lungo tempo accaduto. Se gli amministratori hanno a cuore i commercianti abbassino le tasse per loro, regolamentino meglio il settore (possibile che ci siano 3 bar uno di fianco all’altro?), lavorino affinché possano avere maggiore accesso al credito, favoriscano la formazione circa l’e-commerce, redigano un piano marketing urbano decente, rivedano le aree di sosta carico-scarico, redigano un piano della micro-logistica (elettrica): così si aiuta il settore e non alimentando caos ed illusioni. Nel 2019 ogni Italiano ha speso in media € 119,00 di meno rispetto al 2010 (dati Confesercenti). La crisi del commercio non si risolve con i parcheggi per le automobili.”