Ferrovie, linea veloce L’Aquila-Roma

Dopo il non si può fare il proviamoci. Si può sintetizzare così la notizia dell’emendamento proposto in legge di bilancio per velocizzare il collegamento ferroviario tra Roma e le città dell’Aquila, Rieti e Ascoli.

A proporlo il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio di intesa con quello delle Marche Francesco Acquaroli e raccogliendo la sollecitazione dei sindaci dell’Aquila Biondi, di Rieti Cicchetti e di Ascoli Piceno Fioravanti. Uno stanziamento di 40 milioni di euro finalizzato alla realizzazione di uno studio di fattibilità e alla progettazione della velocizzazione del tracciato ferroviario tra Roma e la città di Ascoli Piceno e il collegamento tra Rieti e L’Aquila, al fine di garantire un nuovo percorso tra la Capitale e le aree interne colpite dai terremoti del 2009 e del 2016. Questo il contenuto dell’emendamento.

Interventi da realizzare sul tracciato già esistente, rivisitando il progetto già finanziato dal Cipe nel 2006 in modo da inserire il capoluogo lungo la direttrice che da Roma conduce sino ad Ascoli Piceno. Se approvato sarebbe il primo passo per ridurre il gap infrastrutturale che caratterizza le aree interne abbattendo i tempi di percorrenza in partenza e in arrivo verso la Capitale.

Una possibilità che arriva dopo le polemiche che hanno caratterizzato l’argomento con L’Aquila che restava esclusa e con Marsilio che aveva dichiarato che l’Europa non era interessata a nuove realizzazioni.

Essenziale il ruolo di pungolo portato avanti da tempo dal Tavolo di confronto “L’Aquila Collegamenti Ferroviari veloci” che chiedeva uno studio di fattibilità in merito e che ora plaude all’iniziativa per voce della portavoce Roberta Gargano.

Il tavolo però vigilerà e continuerà a sostenere le istanze del territorio sperando che non sia una boutade elettorale. Il tema ha fatto scintille perché ieri era intervenuto anche il presidente del Consiglio Comunale Roberto Tinari che aveva richiamato la Regione a rimettere al centro L’Aquila provocando la risposta piccata del consigliere Pietrucci che ha risposto a Tinari che anziché scrivere lettere morte sarebbe bene fare le battaglie nelle sedi istituzionali come lui ha sempre fatto, ha detto.