Fauna selvatica Abruzzo: agricoltori e trattori domani davanti all’Emiciclo

Domattina a L’Aquila la protesta di CIA, Confagricoltura, Copagri e Liberi Agricoltori contro l’emergenza fauna selvatica. Critiche da Sinistra Italiana

Le sigle dell’agricoltura abruzzese saranno domattina alle 10.00 davanti all’Emiciclo, a L’Aquila, per una manifestazione congiunta. Il tema della protesta è quella che definiscono “emergenza legata alla proliferazione incontrollata della fauna selvatica, che da tempo mette in difficoltà l’intero comparto agricolo, incide sulla sicurezza stradale e compromette l’equilibrio delle aree interne”.

Le associazioni di categoria degli agricoltori chiedono risarcimenti rapidi e congrui, misure urgenti per ridurre la presenza dei cinghiali, gestione regolata di cervi e lupi e un maggiore coinvolgimento nei processi decisionali.

“Non è una battaglia contro gli animali selvatici – precisano i promotori – ma un appello al buon senso e a regole condivise, per difendere il territorio e chi ci lavora ogni giorno. L’iniziativa nasce dalla crescente emergenza legata alla fauna selvatica fuori controllo, che sta mettendo in ginocchio agricoltura, sicurezza stradale e territori interni. Campi devastati, recinzioni abbattute, animali predati e costi sempre più insostenibili per le aziende agricole: è questa la realtà quotidiana che migliaia di agricoltori vivono da tempo”.

La manifestazione sarà “animata” da una colonna di 50 trattori e renderà note le proposte degli agricoltori.

Sinistra Italiana L’Aquila ha diffuso una nota in cui vengono espresse critiche e perplessità sulla protesta:

“Abbiamo appreso della manifestazione indetta da Confagricoltura, Cia, Copagri e Liberi agricoltori per domani, 13 maggio, davanti alla Regione Abruzzo per chiedere interventi urgenti in merito alla fauna selvatica, definita fuori controllo, e della volontà di tali associazioni di presenziare davanti al TAR Abruzzo durante l’udienza del 14 maggio relativa al piano di abbattimento dei cervi (quasi 470 individui) presentato dalla Regione Abruzzo nel 2024 e sospeso dal Consiglio di Stato in seguito al ricorso delle associazioni WWF, LAV, e LNDC Animal Protection.

Senza voler sminuire in alcun modo le esigenze e le problematiche quotidiane dei lavoratori e delle lavoratrici del settore agricolo, sentiamo la necessità di ribadire che non è attraverso l’abbattimento degli animali che l’agricoltura abruzzese può risolvere i propri problemi.

La fauna selvatica è parte integrante degli ecosistemi, sia naturali che semi-antropizzati come quelli delle aree agricole, già grandemente compromessi a livello planetario a causa delle attività umane. Se si creano conflitti tra attività umane e fauna selvatica, è giusto che vengano affrontati ma con un approccio razionale e basato su evidenze scientifiche, non sull’onda emotiva e con illusorie soluzioni rapide”.

Sinistra Italiana ricorda che alle varie azioni di abbattimento dei cinghiali non è seguita una diminuzione significativa nei danni alle colture:

“Il sistema di abbattimento più comunemente usato, quello della caccia in braccata, tende al contrario a favorire sia la mobilità dei cinghiali verso le aree antropizzate, poiché incentiva l’allontanamento dei singoli individui in varie direzioni, sia la produttività delle femmine, poiché frammentando i gruppi familiari tende a separare i giovani dalle madri, le quali possono così tornare in estro e dar vita ad una nuova cucciolata”.

Nella nota di Sinistra Italiana viene citato anche il recente declassamento del livello di protezione del lupo deciso dal Parlamento europeo:

“Provocherà ancora più problemi all’agricoltura. Infatti, eventuali piani di abbattimento dei lupi andrebbero a ridurre l’efficacia dell’unico vero controllore delle popolazioni di ungulati selvatici (oltre il 60% della dieta del lupo è di norma costituito proprio da cervidi e cinghiali)”.

Le alternative da adottare, secondo SI L’Aquila, sarebbero invece le recinzioni elettrificate e i dissuasori acustici, visivi ed olfattivi, oltre ai rimborsi già previsti.