Farindola: Giustizia Riparativa per il turismo

Farindola: Giustizia Riparativa per il turismo in un progetto che potrebbe definirsi seconda opportunità per molteplici fattori. Questo il senso del protocollo d’intesa firmato stamane.

Intorno ad un tavolo il Sottosegretario alla Giustizia, la senatrice abruzzese Federica Chiavaroli, il sindaco Ilario Lacchetta, il direttore del carcere di Pescara Franco Pettinelli, il provveditore interregionale del dipartimento di Amministrazione Penitenziaria Cinzia Calandrino ed il Presidente del Parco Nazionale del Gran Sasso Monti della Laga Tommaso Navarra, per la firma di un protocollo d’intesa che prevede l’impiego di 8 detenuti del Carcere S.Donato di Pescara per la riqualificazione totale dei sentieri di montagna intorno a Farindola.

“Lo abbiamo chiamato progetto della seconda opportunità – ci dice il sottosegretario alla giustizia Federica Chiavaroli – una seconda opportunità per i detenuti che potranno riparare al danno che hanno compiuto svolgendo un’attività di riparazione dei sentieri di montagna oltre che imparare anche un mestiere grazie all’assistenza degli uomini dell’Ente Parco; una seconda opportunità anche per la Comunità di Farindola terribilmente segnata dalla tragedia di Rigopiano e che ha necessità di ripartire.”

L’idea accolta con entusiasmo anche dagli stessi detenuti:

“Tutti da subito hanno manifestato l’intenzione di dare un piccolo contributo a questa comunità così tristemente colpita – ci ha detto il direttore del Carcere di San Donato Franco Pettinelli – hanno fatto collette di beneficenza nei giorni successivi alla tragedia e quando si é prospettata questa opportunità hanno risposto con tanto entusiasmo tanto che abbiamo faticato non poco ad individuare gli 8 detenuti. Del resto é il nostro scopo quello di offrire occasioni di riscatto sociale per queste persone in una sorta di giustizia riparativa, ossia riparare al danno compiuto con un’attività utile al sociale.”

E’ la seconda iniziativa, in tal senso, avviata nelle zone colpite da fenomeni naturali.

“Si, il mese scorso, con la direzione del carcere di Rieti, abbiamo avviato un’iniziativa simile anche ad Amatrice – ci riferisce Cinzia Calandrino, provveditore interregionale del Dipartimento di Amministrazione Penitenziaria – e siamo convinti che sia questa la strada giusta in un progetto più ampio di riabilitazione del detenuto.”

A sostegno del progetto chiaramente il Parco Nazionale Gran Sasso Monti della Laga, attraverso l’assistenza formativa, l’Associazione Nazionale Alpini che si occuperà di preparare da mangiare ai detenuti nella pausa pranzo, la ditta Area Legno che metterà a disposizione il materiale, ed ovviamente anche il personale di Polizia Penitenziaria che nonostante l’organico sottodimensionato si metterà a completo servizio per l’attività di trasporto e controllo.

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