Stamane la visita della vice console australiana nella casa protetta di Vasto che ospita Catherine Birmingham e i tre figli della famiglia del bosco
La vice console è entrata intorno alle 10.30 ed è uscita dalla casa famiglia di Vasto intorno a mezzogiorno. Sono rimaste dentro invece la tutrice dei bimbi Maria Luisa Palladino, la curatrice speciale Marika Bolognese, la garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Abruzzo Alessandra De Febis e uno dei due avvocati che seguono la famiglia Trevallion Birmingham, Danila Solinas.
“Catherine e Nathan stanno dimostrando la più totale collaborazione, mi interessa che passi questo messaggio”. E’ quanto dichiarato dall’avvocata Danila Solinas all’uscita dall’incontro avuto nella casa famiglia di Vasto con i rappresentanti inviati dall’Ambasciata d’Australia. Ai giornalisti che le chiedevano quali tempi ci si debba
aspettare per un ricongiungimento della ‘famiglia nel bosco’ – che lei rappresenta insieme al collega Marco Femminella – ha risposto: “Le tempistiche non dipendono da me, ma dal Tribunale. Naturalmente spero che il Tribunale accolga con favore tutti gli elementi nuovi emersi a seguito dell’ordinanza, mi riferisco naturalmente alla casa, ai vaccini, alla collaborazione più ampia. Tutti gli elementi vanno attenzionati”. “I figli sono dei genitori, non sono dello Stato” ha detto ancora Solinas ribadendo poi “mi auguro ci sia il ricongiungimento quanto prima”. Sempre incalzata dai cronisti l’avvocata ha dichiarato: “Il console è venuto perché il console
si accerta delle condizioni dei suoi cittadini all’estero”, aggiungendo che non vi sono novità in relazione ai passaporti per i bambini più piccoli. “Non ci sono piani B, piani C. Il ritorno della famiglia in Australia non è oggetto di attenzione. Spero di poter dire che il ricongiungimento è prossimo, anche perché tutti i passaggi fatti mostrano la volontà di collaborare, di ovviare a quelle che potevano essere le criticità mostrate, cose che credo valuterà anche il Tribunale, con grande equilibrio, perché il diritto minorile è un diritto di equilibrio”. Ricordando che l’home schooling è prevista dalla legge italiana, “non la inventiamo noi”, rispondendo ai giornalisti Solinas ha aggiunto: “Io non devo avere fiducia nel Tribunale, non mi aspetto che il tribunale elargisca favori, mi aspetto che vengano applicate le norme, e che lo si faccia con grande equilibrio, in ragione dei numerosi elementi nuovi emersi in questo periodo, e del fatto che è emersa con grande chiarezza la
difficoltà che la coppia aveva di comprendere la lingua italiana”.
Il 4 dicembre il Tribunale per i minorenni dell’Aquila, presieduto da Cecilia Angrisano, si è riservato la decisione sulla richiesta di revoca dell’ordinanza di allontanamento dei bambini dalla casa nel bosco di Palmoli, presentata dai legali della coppia.
“Siamo tutti sereni”. Ha risposto così ai giornalisti Maria Luisa Palladino, la tutrice nominata dal tribunale per i Minorenni dell’Aquila, arrivando in auto davanti alla casa famiglia di Vasto dove si trovano dal 20 novembre i figli di Catherine e Nathan. Ai cronisti che le hanno chiesto i motivi del parere negativo da lei dato alla richiesta di revoca del provvedimento di allontanamento dai genitori, Palladino ha risposto:
“Si sta valutando la scuola, primariamente è quella la ragione per cui si sta tentando di prorogare questo termine, ma di poco; solo per ragionare con i genitori sull’obbligo scolastico che il nostro ordinamento prevede”.
Come si ricorderà, la tutrice e la curatrice speciale nominate dal Tribunale per i minorenni dell’Aquila il 4 dicembre scorso avevano ritenuto ancora troppo breve il periodo di osservazione trascorso dall’ingresso dei bambini nella struttura protetta.
Secondo alcune fonti non sarebbe escluso l’affidamento temporaneo dei tre bimbi ad uno dei parenti che abitano in Australia, Paese d’origine di nascita della madre. In particolare è stata citata la sorella di Catherine, Rachel Birmingham, insegnante e psicologa. La figlia maggiore della coppia Trevallion Birmingham, che ha otto anni, ha già il passaporto australiano, mentre sarebbero già state avviate le pratiche per farlo ottenere anche ai due gemelli di sei anni, un maschio e una femmina. Intanto il padre dei tri bambini, Nathan Trevallion, continua ad abitare nella casa messa a disposizione gratis dal ristoratore di Ortona Armando Carusi.
La data dell’udienza in cui la Corte d’Appello dell’Aquila affronterà il ricorso presentato contro l’allontanamento dei bimbi dalla casa nel bosco resta fissata al 16 dicembre. Attesa anche la decisione del Tribunale per i minorenni dell’Aquila che non ha sciolto la riserva dopo l’udienza del 6 dicembre scorso.
Sulla vicenda, intervistato in una trasmissione radiofonica, è intervenuto monsignor Vincenzo Paglia:
“Togliere i figli ai genitori è sempre un atto brutto. – ha detto – Bisogna semmai toglierli tutti insieme, dargli qualcosa tutti insieme. C’è bisogno di riscoprire l’importanza dello stare insieme. Dividere ha sempre qualcosa di problematico, non risolve, tampona. La soluzione è nel noi: ricreare un ambiente familiare senza divisioni, bene chi offre una casa, che magari sta in mezzo alla campagna, e chi offre un aiuto”.
Intanto emerge da uno studio che il caso della famiglia nel bosco è quello più attenzionato dagli italiani: sono 22 milioni quelli che lo seguono per più di 15 minuti al giorno attraverso servizi in telegiornali, talk, contenitori vari. Negli ultimi 15 giorni il racconto della vicenda ha superato quello del delitto di Garlasco, seguito da 20 milioni di italiani.
Lo rivela uno studio del centro media OmnicomMediaGroup per conto del quotidiano Libero che ogni giorno monitora gli ascolti tv. A determinare il “soprasso” è stato il target femminile che sfiora il 67% del bacino d’ascolto. Ma – segnala lo studio – anche gli under 35 sono particolarmente coinvolti (i 25/34enni rappresentano quasi 15% del pubblico), per via di questa alternativa di vita immersa nella natura, lenta, che può costituire un nuovo trend da anteporre allo stressante tran tran quotidiano.