Elezioni L’Aquila, nel Pd dopo la pesante sconfitta si respira aria di resa dei conti

L’analisi del voto in casa del centrosinistra e del Pd lascia strascichi, riflessioni e contrapposizioni

Stefania Pezzopane, dopo la sconfitta, in una lunga intervista al quotidiano Il Centro dice la sua. La Pezzopane continua a sostenere che ci hanno provato ma che il centrodestra era una falange armata. Secondo la deputata la sconfitta non scalfisce il suo curriculum. Per la Pezzopane la vicenda di 5 anni fa alle ultime amministrative pesa, si è parlato di scontri personali e rivendicazioni ma forse il centro sinistra non si è soffermato troppo sui segnali che arrivavano dal voto.

Tradita? No, ma negli ultimi giorni qualcosa è successo ma lei, dice, non ha spinto sul voto disgiunto e ha dato spazio alle liste. Non vuole sentire parlare però di Triade, cioè della fine dell’era Cialente – Lolli – Pezzopane. Un alibi sciocco. Qualcuno le chiede di farsi da parte? No, resto al mio posto, dice. Le decisioni sono state prese sempre insieme. La Pezzopane anche lei auspica un rinnovamento ma in una lettera diffusa questa mattina parla inequivocabilmente di tradimenti, colpi bassi e voti disgiunti andandoci un po’ più pesante. “Ringrazio tutti per il sostegno avuto, importante ma insufficiente ad andare al ballottaggio, ma quando si perde, si chiede scusa. C’è poco da essere orgogliosi o rivendicare vittorie di Pirro. Ci vuole un bagno di umiltà”. “Sono molto addolorata per la sconfitta. Ho perso io, ma ha perso tutta l’area progressista. Bisogna superare le divisioni, ma non basta. Bisogna capire, reagire, innovare”. L’onorevole Pezzopane, non dimentica di fare gli auguri al primo cittadino Biondi per il prossimo quinquennio “tanto decisivo per lo sviluppo della città. L’ho chiamato per telefono, per me la campagna elettorale è finita. Lavoriamo tutti insieme per L’Aquila”. Ora, per la deputata, è tempo di affrontare il dibattito post-elettorale “con momenti pubblici, aperti, costruttivi”. “Il cambiamento è necessario davvero e l’investimento su figure giovani ed effettivamente nuove non può restare un buon proposito – sottolinea -. Per me questo è un imperativo su cui mi impegnerò come non mai. Il risultato del sindaco Biondi è inequivocabile – aggiunge – e le sue liste sfiorano il 60%, forse vale la pena di approfondire cosa è successo in questi 5 anni nella città. E capire che per scalfire ed invertire tali numeri serve una politica chiara, un progetto solido e una squadra capace, coesa e solidale”. Di fronte al risultato delle urne l’onorevole non nega “ogni responsabilità che mi compete, facciamolo con serietà, tutti insieme. Per scegliere il candidato sindaco – ricorda – ci vogliono regole e soprattutto partecipazione. Ho aderito alla decisione di candidatura del tavolo di coalizione che era stato formato, ho insistito e avrei voluto la celebrazione delle primarie per dare forza a una candidatura unitaria ma purtroppo non è stato possibile e non certo per mia volontà. Ho fatto una campagna elettorale circondata da tanti giovani e donne, ma ho pagato antiche divisioni, non sono mancati i colpi bassi, tradimenti malcelati, attacchi personali, voci false, doppiezze e ambiguità. Con il coronamento dell’uso politico del voto disgiunto”. “Abbiamo perso – conclude – ho perso io certamente, ha perso il centro sinistra che guidavo, ha perso il campo civico liberale in cui era candidato Americo Di Benedetto. Chiunque si autoassolva compie un errore. Non facciamo come 5 anni fa”.

Nel Pd però si respira aria da resa dei conti. Abbiamo perso malissimo ha detto il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci, serve una svolta. Molti, come me, ha insistito, avevano provato a unire il centrosinistra individuando un candidato unico e unitario ma resistenze antiche e nuove recriminazioni oltre ad aspettative personali non lo hanno consentito. Stefano Palumbo che pure si era proposto per candidarsi a sindaco non le manda a dire e lancia strali contro la Pezzopane ritenendo le sue parole offensive e invitandola addirittura alle dimissioni. Per lui già in campagna elettorale c’era il sentore che una parte della città non la volesse. Stoccata infine anche dai Cinque Stelle. Di Battista ha dichiarato non so se sia più umiliante aver preso lo 0,7% o aver sostenuto la Pezzopane.