Educatori e servizi per l’infanzia: carenti in Abruzzo e Molise

Il naufragio dei migranti, con 11 vittime, bimbi e donne morte, decine forse centinaia di dispersi è il tema centrale oggi nelle scuole di Lampedusa dove 186 bimbi frequentano le classi dell'infanzia, 340 le elementari, 210 le medie e 260 il liceo scientifico, oltre ai 52 scolari e studenti della piccola Linosa. Gli alunni delle elementari hanno raccontato con scritti e disegni la tragedia. Nelle scene realizzate da bambini di 6 o 10 anni c'è la barca carica di somali ed eritrei con le fiamme sul ponte, le bare con le vittime disposte nell'hangar blu, il mare da cui spuntano le braccia di chi chiede aiuto. Oscar, 11 anni, che frequenta la quinta elementare ha disegnato nuvole che ''piangono lacrime di sangue'' e il sole ha la faccia gialla triste perché - dice il bambino - ''qui da noi a Lampedusa il sole normalmente è sempre contento'', 5 ottobre 2013. ANSA

Ben lontani dagli standard indicati dall’Unione Europea i dati in Abruzzo per quel che riguarda gli educatori ed i servizi per l’infanzia. Sit In di Fp Cgil.

“Ad oggi i servizi all’infanzia, presenti sul territorio dell’Abruzzo e del Molise, sono ben distanti dal soddisfare l’obiettivo Ue del 45% di posti disponibili per bambini e bambine di fascia di età 0/6 anni, un pesante gap che pesa sui genitori, al contempo gli stessi servizi riscontrano difficoltà nel reclutare professionisti del settore in possesso dei titoli professionali richiesti”.

Ad affermarlo Stefania Tortù, Eleonora Pasquini, Luca Fusari per la Segreteria Fp Cgil Abruzzo Molise che ha organizzato ieri davanti alla Prefettura di Pescara un sit in nell’ambito nella mobilitazione nazionale di educatori ed educatrici professionali del settore dell’infanzia per porre all’attenzione degli organi di governo la situazione in cui versano le scuole dell’infanzia. La Funzione Pubblica Cgil, ricevuta dal capo di gabinetto Patrizia Savarese sottolineato l’urgenza di porre al di fuori dei tetti di spesa il costo per assumere a tempo indeterminato educatrici ed educatori.

“Occorre, inoltre – proseguono nella nota – che il governo provveda ad emanare decreti attuativi che definiscano l’equipollenza dei titoli di studio, al fine di consentire a tutto il personale educativo di essere inquadrato nella giusta fascia professionale. Che non può che essere quella dei funzionari”.

“All’organo di governo si è, poi, segnalato come nei prossimi anni verranno realizzati investimenti ingenti, ma tali investimenti se non accompagnati da un piano straordinario di assunzioni per educatori, educatrici ed insegnanti saranno alquanto inutili. A tutto questo si aggiunga che le amministrazioni faticano a spendere le risorse economiche stanziate dal Fondo di solidarietà comunale: un miliardo e cento milioni di euro a regime nel 2027”.

“L’Abruzzo e il Molise, come tutte le altre regioni e forse più di altre regioni, hanno bisogno che tutti gli organi di Governo, che a diverso titolo hanno la responsabilità e la possibilità di promuovere e migliorare l’offerta dei servizi all’infanzia e con essi le condizioni di lavoro dei professionisti e delle professioniste che lavorano al loro interno, si impegnino per garantire il diritto dei bambini e delle bambine a un servizio educativo di qualità. Un servizio educativo, quello rivolto allo 0/6, baluardo della promozione di condizioni di vita migliori e della prevenzione di fenomeni quali la dispersione scolastica, la discriminazione in tutte le sue forme e il divario di genere che affligge non solo la nostra Nazione ma il pianeta tutto. A tal fine è stato consegnato un documento riassuntivo delle rivendicazioni al Capo di Gabinetto Patrizia Savarese che ringraziamo, la quale ha assunto l’impegno di inoltrare al Ministero competente per materia”.