Ecuador: uno dei rapitori di Colonico il giorno dopo nel ristorante del sequestro

Uno dei rapitori che avrebbe partecipato al sequestro dello chef di origine sulmonesi Panfilo Colonico a Guayaquyil, in Ecuador, sarebbe tornato nel ristorante “Il Sabore mio” dove lo scorso venerdì è avvenuto il rapimento. Lo si appende da un testimone

Dello chef non si hanno notizie ma i suoi dipendenti avrebbero riconosciuto uno dei quattro rapitori, informando la Polizia. Inoltre si è appreso che il giorno del blitz sarebbero stati asportati pc e telefono di proprietà del commercialista di Colonico. Un particolare che infittisce ancora di più il mistero sull’intera vicenda. I dipendenti del ristorante dal canto loro vanno avanti con l’attività, in una sorta di autogestione, facendo sapere che nell’ultimo mese e mezzo non hanno percepito la retribuzione mensile. “Per questo – dicono- non possiamo permetterci di sospendere la ristorazione”.

Quello che si sa al momento è che le condizioni dello chef sequestrato sono pressochè buone. A dimostrarlo è proprio il video spuntato nelle ultime ore nel corso del quale Colonico viene ripreso mentre dialoga con i suoi rapinatori. “Benny sta bene e non dobbiamo preoccuparci. I rapitori sembrano non essere intenzionati a fargli del male. Siamo tutti scossi e aspettiamo impazienti che tutto si risolva nel migliore dei modi” ha detto uno dei cuochi del locale rivelando che sono stati gli stessi banditi a consegnare il video alla polizia.
Gli agenti ecuadoriani inoltre hanno raccolto diverse testimonianze tra il personale del ristorante gestito dal cuoco di Sulmona: quel che è certo è che il rapimento è stato preparato nei dettagli, con appostamenti fuori dal locale nei giorni precedenti e uno studio minuzioso dei movimenti di Colonico. La polizia ha anche sequestrato i telefoni di alcuni dipendenti: non è escluso infatti che tra gli addetti al locale possa esserci un basista che ha aiutato i sequestratori.

“Non abbiamo più alcun rapporto da oltre vent’anni e ci dissociamo da questa vicenda, che non vogliamo commentare” hanno tagliato corto a Sulmona la moglie Marianna e le figlie Giulia e Ilaria. La sua partenza da Sulmona, qualche anno fa, non è stata di quelle col fazzoletto bianco. Piuttosto un addio forzato legato ad una situazione familiare ed economica insostenibile. Dai primi riscontri sembra inoltre che lo chef abbia a carico diverse denunce per truffa e che abbia contratto debiti con più persone. Le indagini vanno avanti.