Ecosistema Urbano 2025: l’Abruzzo non brilla, ma Chieti recupera posizioni

Teramo 55, Chieti 59, Pescara71, L’Aquila 78: sono i punteggi in centesimi delle città abruzzesi nel rapporto Ecosistema Urbano 2025 di Legambiente

Ecosistema urbano 2025 scatta la fotografia ambientale dei 106 capoluoghi di provincia italiani. Il rapporto è curato da Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 ore. I punti vengono assegnati sulla base dei risultati qualitativi ottenuti nei 19 indicatori considerati che coprono sei aree tematiche: aria, acqua, rifiuti, mobilità, ambiente urbano, energia.

I punteggi assegnati per ciascun indicatore identificano il tasso di sostenibilità della città reale rispetto a una città ideale (non troppo utopica visto che esiste almeno una città che raggiunge il massimo dei punti assegnabili per ognuno dei 19 indici considerati).
Nel computo complessivo va considerata poi l’assegnazione di un “bonus” per le città che si contraddistinguono in cinque ambiti: recupero e gestione acque, ciclo dei rifiuti, gestione sostenibile del trasporto pubblico, adozione di politiche di adattamento al cambiamento climatico, gestione sostenibile dei consumi energetici. Ogni bonus è pari al massimo al 2% del totale del punteggio totale assegnabile (100).

Secondo il rapporto Ecosistema Urbano 2025 in Italia le città sono sempre più in affanno nel raggiungere performance ambientali sostenibili. 

Lo studio, svolto sui 106 capoluoghi tenendo conto dei 19 indicatori, restituisce una fotografia in chiaroscuro tra tante croniche difficoltà e qualche miglioramento.

La classifica

In generale, ancora nessuna città raggiunge il punteggio del 100%.  Trento (79,78 %) e Mantova (78,74%) le uniche città a superare la soglia di 75 punti e a dominare la classifica di Ecosistema Urbano. Trento, in cima alla classifica (nel 2023 era seconda) rappresenta il meglio della vivibilità in città. Mantova, medaglia d’argento, risale la classifica di cinque posizioni (nel 2023 era settima), grazie ad alcuni risultati negli indici più significativi come il calo dei consumi idrici, le perdite idriche e la raccolta differenziata che è all’84%. Bergamo, al terzo posto con un punteggio del 71,82% (nella passata edizione era 16esima), grazie ad un impegno costante soprattutto nel settore della raccolta differenziata e della ciclabilità. Le altre città che rientrano nel top ten sono Bolzano, quarta, seguita da Pordenone, Reggio Emilia, Parma, Rimini, Bologna, Forlì. Tutte aree urbane del nord Italia, con Bologna, al 9° posto, che si conferma la migliore tra le grandi città anche se perde una posizione rispetto alla passata edizione.

Il Sud è sempre in grande affanno, ad eccezione di Cosenza, 16esima in classifica, unica città del Meridione nella top 20 anche se rispetto alla passata edizione perde 3 posizioni (era 13esima). In fondo alla classifica ci sono nove città del sud – Caltanissetta (97°), Caserta (98°), Catania (100°), Palermo (101°), Catanzaro (102°), Napoli (103°), Crotone (104°), Vibo Valentia (105°), Reggio Calabria (106°) – che non arrivano a toccare il 35% del punteggio. Crotone, Vibo Valentia, Reggio Calabria sono addirittura al di sotto dei 25 punti su 100.

Le abruzzesi

La migliore posizione in graduatoria è quella di Teramo con 55 punti. Chieti ne ha 59, Pescara 71, L’Aquila 78.

I commenti

Il Pd L’Aquila:

“La città dell’Aquila è precipitata al 78esimo posto su 106 capoluoghi, malinconicamente ultimo capoluogo di provincia in Abruzzo, perdendo altre 3 posizioni rispetto al 2024. Sta di fatto che alcuni parametri – di diretta competenza dell’amministrazione – sono desolanti: L’Aquila è al 96esimo posto per dispersione idrica, tra le peggiori città in Italia, all’81esimo posto per capacità di raccolta differenziata, al 60esimo posto per passeggeri del trasporto pubblico locale (a dire dell’efficienza del servizio), un dato sconfortante che fa il paio con il 104esimo posto, penultimi in Italia, per tasso di motorizzazione, per utilizzo cioè delle automobili da parte dei cittadini.

Per ciò che attiene la presenza di piste ciclabili, siamo al 92esimo posto tra i capoluoghi italiani. E che dire dell’uso efficiente del suolo, e cioè il trend del consumo suolo/residenti e del livello di urbanizzazione rispetto al numero di residenti: L’Aquila è al 95esimo posto tra i 106 capoluoghi, così come è al 95esimo posto per numero di alberi rispetto agli abitanti (e se ne continuano a tagliare per realizzare parcheggi…), all’85esimo posto per isole pedonali, al 68esimo posto come trend rispetto al consumo di suolo.

Una fotografia che racconta una città che va in direzione ostinata e contraria rispetto alle sfide poste dal cambiamento climatico, in direzione ostinata e contraria rispetto alla sfida di rendersi sostenibile, accessibile e, soprattutto, abitabile per le cittadine e i cittadini. E se non fosse per alcuni parametri che, per fortuna, premiano la nostra città, e che poco hanno a che fare – guarda caso – con le politiche pubbliche, il posizionamento dell’Aquila sarebbe persino peggiore: possiamo beneficiare, ancora, di un’ottima qualità dell’aria, e di una ricchezza di spazi verdi rispetto al numero degli abitanti”.

Di tutt’altro tenore invece la reazione a Chieti, che con un balzo avanti di otto posizioni offre la migliore performance tra i capoluoghi d’Abruzzo.

L’assessora Chiara Zappalorto: 

“Chieti ottiene la migliore performance d’Abruzzo secondo la trentaduesima edizione di Ecosistema Urbano, il rapporto di Legambiente e AmbienteItalia sulle performance ambientali dei capoluoghi italiani, presentato questa mattina a Roma, in Campidoglio. Con il suo 59° posto, la città guadagna ben otto posizioni rispetto allo scorso anno. Dai dati emerge il balzo in avanti che abbiamo compiuto in un solo anno – commenta l’assessora all’Ambiente Chiara Zappalorto –. Siamo gli unici in Abruzzo ad aver registrato una crescita così significativa, con un trend positivo nella quasi totalità dei parametri. La nostra performance è la migliore della regione e possiamo dire che è il risultato di un percorso concreto che abbiamo intrapreso su ambiente, transizione ecologica e sostenibilità. Un percorso che oggi si arricchisce anche dei prossimi interventi di bonifica sul territorio e dell’impegno per rendere più efficiente e sostenibile il servizio di igiene urbana, anche dal punto di vista economico. Il miglioramento del sistema di igiene urbana guarda al futuro, con l’obiettivo di un affidamento pubblico del servizio, verso cui l’Amministrazione intende avviarsi attraverso l’esperienza di un’azienda virtuosa come Ecolan, radicata nel territorio. Il percorso è stato avviato con una prima delibera di Giunta e la presentazione del progetto, cui seguiranno ulteriori atti per proseguire lungo questa direzione di maggiore sostenibilità per la città e i suoi servizi. Il risultato di Ecosistema Urbano ci conforta e ci stimola a fare ancora meglio: ci dice che la strada da percorrere è lunga, ma anche che il cammino intrapreso è quello giusto per marcare una netta differenza rispetto al passato”.