È polemica dopo la condanna a 3 anni e 6 mesi del 22enne che investì una donna sulla riviera di Pescara causandone la morte
La donna, Maria Luisa Di Fiore, venne travolta dall’auto sulle strisce pedonali, sul lungomare di Pescara, da Ionut Laurentiu Costantinescu, condannato dal gup di Pescara a 3 anni e 6 mesi e con tre anni di sospensione della patente.
L’avvocato del Foro di Isernia Sandro Cutone commenta:
“È l’epilogo giudiziario che non avremmo voluto, ci aspettavamo che l’istanza di patteggiamento venisse respinta, invece ci troviamo di fronte a una sentenza inappellabile”.
Il 22enne alla guida dell’auto si costituì il giorno dopo l’incidente, avvenuto la sera del 24 ottobre 2024. Cutone ha rappresentato la famiglia della vittima, cinquantenne di Scapoli (Isernia) che quel giorno era andata a trovare le figlie studentesse a Pescara.
“La famiglia è piena di dolore – ha detto l’avvocato all’ANSA – Erano presenti alla lettura della sentenza, hanno protestato e sono stati allontanati”.
Il 22enne è stato condannato per omicidio stradale e fuga.
“Non sono state riconosciute le aggravanti quale l’alta velocità, a fronte di un limite di 30 km orari su quel tratto di strada – ha sottolineato l’avvocato – e neppure l’omissione di soccorso. Inoltre, il Pm non ha chiesto l’incidente probatorio e non ha nominato un tecnico per ricostruire la dinamica del sinistro. Non sono stati fatti esami quali il drug test per verificare se fosse sotto effetto di droga o alcol. È stata applicata la pena minima ridotta a un terzo con il patteggiamento. Tra qualche anno – ha concluso – potrà nuovamente guidare l’auto”.