Nuovo appello della sorella gemella di Karol Brozek, il polacco di 44 anni disperso da più di un mese sul Gran Sasso: “vorrei coinvolgere gruppi di ricerca privati”
“Mi piacerebbe fare un appello al console, al prefetto, ai politici polacchi: aiutatemi a cercare mio fratello”. A più di un mese dalla scomparsa di Karol Brozek, 44enne polacco disperso sul Gran Sasso, la sorella gemella Diana chiede un intervento istituzionale e un “cambio di passo” nelle ricerche: “Davvero non so più cosa fare. Vorrei ufficialmente chiedere se è possibile coinvolgere gruppi di ricerca privati, ad esempio dalla Polonia”.
“Il Natale sta per arrivare – spiega la donna – Per molte persone è un periodo felice, familiare. Per la mia famiglia invece è un momento eccezionalmente difficile, perché mio fratello non c’è”. Nonostante “tanti sforzi”, aggiunge, “mio fratello non è stato trovato”.
La donna è arrivata in Italia per seguire da vicino la situazione: “Quando sono arrivata, il giorno dopo è successo qualcosa di sorprendente. È successo un miracolo”. Il riferimento è al ritrovamento di Pirat, uno dei due cani che accompagnavano Brozek. Quell’episodio aveva riacceso la speranza della famiglia: “Avevamo l’impressione che ormai tutto dovesse risolversi rapidamente – aggiunge – e che anche il cane ci avrebbe portato da Karol e Kraken”. Ma l’attesa, da allora, non ha portato a risultati, nonostante l’impiego nelle ricerche dello stesso animale sopravvissuto. “Sfortunatamente non si è verificata alcuna svolta”, dice.
La donna ribadisce la volontà di credere nell’impegno delle autorità italiane: “Vorrei fidarmi, credere che i servizi italiani fanno davvero tutto quello che possono per trovare mio fratello”. Ma sottolinea l’immobilità della situazione: “Nulla cambia da questo lato”. Da qui la richiesta di capire “in quale altro modo possiamo aiutare per trovare mio fratello gemello”, con l’idea di affiancare alle attività in corso anche gruppi privati specializzati.
