D’Alfonso su Carcere di Pescara: “Delocalizzare si può”

Il Deputato del Pd Luciano D’Alfonso fa il punto sull’emergenza Carcere San Donato di Pescara a seguito della risposta del Ministro Nordio alla sua interrogazione dello scorso 26 febbraio e rilancia l’ipotesi di delocalizzazione in vista dell’istituzione della Nuova Pescara.

Una lunga e dettagliata interrogazione presentata lo scorso 26 febbraio, quella del Deputato del Pd Luciano D’Alfonso, nella quale si chiedeva al Ministro di Grazia e Giustizia Carlo Nordio come il Governo intendesse agire per far fronte alle tante emergenze legate all’Istituto di pena di Pescara: sovraffollamento, carenza di personale, inadeguatezza strutturale, il tutto amplificato dai recenti fatti di cronaca, il suicidio del giovane detenuto egiziano, ma anche i vari tentativi di rivolta, l’allontanamento della ex direttrice sulla quale pende anche un’inchiesta giudiziaria, per non parlare delle aggressioni al Personale di Polizia Penitenziaria e ai tentativi di evasione. Un vero e proprio “Caso Pescara”, dunque, certificato, nella risposta pervenuta lo scorso 7 maggio, dallo stesso Ministro che ha parlato di una carenza di almeno 58 unità sul personale e di almeno 100 detenuto in più rispetto alla capienza massima, ma anche assicurato che, in riferimento al decreto “Carcere sicuro”, sono stati assegnati importanti fondi per una serie di interventi migliorativi e che, con decreto del Presidente del Consiglio n° 196 del 30 ottobre 2024, si sta istituendo un nuovo Provveditorato per l’Amministrazione Penitenziaria, non più legato all’Umbria e le Marche, ma ristretto all’Abruzzo e Molise e che avrà sede proprio a Pescara:

“Alla luce di questa situazione – sottolinea il Deputato Luciano D’Alfonso – bisogna cogliere l’occasione per cominciare a gettare le basi per la delocalizzazione del Carcere San Donato, all’orizzonte la nascita della Nuova Pescara, e la possibilità di accedere a importanti finanziamenti per realizzare una struttura davvero all’avanguardia che sia realmente un luogo di riabilitazione, andando a individuare aree limitrofe, come è stato fatto per l’Aeroporto di San Giovanni Teatino, piuttosto che per l’Interporto di Manoppello, l’area vasta di Pescara si presta a operazioni di questo tipo, ci vuole solo buona volontà.”

Luca Pompei: