D’Alfonso chiede al Ministero lumi sull’Alberghiero di Villa Santa Maria

“Questa mattina ho presentato un’interrogazione a risposta in commissione Cultura sull’Istituto Alberghiero “Giovanni Marchitelli” di Villa Santa Maria”: così Luciano D’Alfonso

L’atto di sindacato ispettivo è indirizzato al Ministro dell’Istruzione e del merito, al Ministro del Lavoro e delle politiche sociali, al Ministro delle Imprese e del made in Italy, al Ministro per gli Affari regionali e le autonomie per sapere quali iniziative intendano mettere in campo i ministeri interrogati, per quanto di competenza: 1. per attivare un confronto costruttivo con l’Ufficio Scolastico e la Regione Abruzzo per meglio comprendere anche gli effetti in ordine al recente deliberato dimensionamento dell’Istituto Alberghiero con l’I.C. di Quadri; 2. per dotare l’Istituto Alberghiero di personale numericamente e professionalmente adeguato; 3. per supportare l’Istituto in ogni iniziativa utile ad alimentare le iscrizioni e l’economia locale; 4. per il rilancio sociale e culturale, in chiave eno-gastronomica, del territorio montano abruzzese. L’Istituto Alberghiero “Giovanni Marchitelli” di Villa Santa Maria, in provincia di Chieti, venne istituito nell’anno scolastico 1939/40 come Regio Corso Superiore Biennale di Avviamento Professionale a tipo Commerciale Alberghiero e fu uno dei primi cinque in Italia. E’ nato in un piccolo centro, che, sin dal 1600, aveva visto intere generazioni cimentarsi con particolare predisposizione nel campo gastronomico e ristorativo spesso al servizio di case regnanti, famiglie nobiliari e grandi alberghi dei cinque continenti. Per diversi decenni l’Istituto è stato il fiore all’occhiello di un intero territorio, i cuochi sono stati gli artefici di pranzi memorabili, alcuni chef sono stati al servizio di personaggi che hanno tessuto la tela della storia mondiale. Purtroppo nel corso degli anni l’Istituto Alberghiero di Villa Santa Maria, non adeguatamente supportato, è andato perdendo la sua naturale attrattiva, le iscrizioni sono drasticamente diminuite e oggi versa in una pessima situazione sia gestionale che formativa, anche a causa di personale non all’altezza. Da ultimo, la notizia che l’Istituto non ha concesso il placet per l’adesione ad un progetto UPI già finanziato, adducendo come motivazione la necessità di acquisire il parere di un collegio interno e di non aver avuto la disponibilità da parte del personale dipendente a partecipare ad attività esterne all’Istituto”

Barbara Orsini: