Città S.Angelo: Rischio amianto su 8 capannoni dismessi da quasi 20 anni

Riceviamo e pubblichiamo la segnalazione riguardante presenza di amianto su un’area di oltre 5.000 metri quadri a Città S.Angelo.

Si tratta di 8 capannoni realizzati nel 1971 adibiti in passato ad allevamento intensivo del pollo da carne della superficie coperta complessiva di circa 5.300 metri quadri. L’attività di allevamento fu dismessa nel 2004 a causa di una evidente incompatibilità ambientale creatasi a seguito della nascita a soli 100 metri di un prestigioso centro sportivo ( Poggio degli Ulivi ) e ad un mega centro commerciale ( Outlet Village ). Nel maggio 2011 dopo una una visita ispettiva del Dipartimento Prevenzione ambientale la Asl accertò lo stato di grave degrado delle coperture in eternit in quanto, dato il tempo trascorso, ( 40 anni ) si manifestava una friabilità accentuata delle lastre con pericolo di diffusione nelle aree circostanti di fibre contenenti amianto. Di seguito, nel 2012 l’Amministrazione Comunale emise una ordinanza sindacale contingibile ed urgente per la bonifica dell’area, ma la soc. Maas srl allora proprietaria degli immobili non potette aderire a tale richiesta in quanto era ferma e priva di risorse finanziarie a causa della dismissione dell’attività dovuta appunto alla incompatibilità sopra citata, pertanto l’allora Sindaco trasmise il fascicolo all’Autorità Giudiziaria che emise un decreto di condanna dell’amministratore della società. Successivamente il lotto di terreno in oggetto venne assegnato ad una socia uscente della Maas srl, ma anche quest’ultima non dispone di risorse in quanto pensionata. Alla data odierna la situazione si è ulteriormente aggravata con ulteriore ammaloramento delle coperture in amianto , oltre che diverse rotture. Si tenga presente che a soli 100 metri ( Poggio degli Ulivi ) si allenano centinaia di atleti, compresa la Pescara calcio, oltre all’Outlet Village che dista circa 250 metri, pertanto va avviata una urgente bonifica del sito che è diventato di fatto una vera e propria emergenza ambientale.

“A nulla sono serviti i numerosi solleciti rivolti alla Regione Abruzzo – ci scrive Luciano Diodoro – per ottenere un aiuto economico per la soluzione del caso, stimiamo che la spesa non supera i 70/80.000 euro ma allo stato attuale non vi è la volontà politica . La provincia di Trento da anni si è mossa concedendo contributi non necessariamente elevati. Rammento che l’amianto uccide a distanza di anni !. Chiedo di sollecitare i candidati alla Presidenza regionale di assumere un impegno in tal senso, gli strumenti per il risanamento dell’area ci sono.”