Pecorino, mortadella e Ratafia sono i nuovi souvenir d’Abruzzo

il cibo a madrid

I turisti che scelgono l’Abruzzo non sembrano avere dubbi sul souvenir da portare a casa: dalla mortadella di Campotosto ai salamini teramani, dal pecorino di Farindola alla Ratafia, non c’è che l’imbarazzo della scelta.

I prodotti tipici si classificano come souvenir preferiti dai turisti dell’estate 2018. Dunque il ricordo della nostra regione, più che alla calamita sul frigorifero, è affidato all’alimento o alla bevanda da portare a tavola. E’ quanto emerge dall’indagine Coldiretti/Ixé divulgata oggi a Roma, in occasione dell’assegnazione delle “Bandiere del gusto 2018” sventolate dalle specialità regionali ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni.

L’Abruzzo vanta oltre 148 “bandiere del gusto” su ben 5056, veri e propri primati di qualità, sostenibilità ambientale e sicurezza della  produzione agroalimentare. Spiccano 7 bevande, 25 tipologie di carne, 14 formaggi, 49 prodotti della panetteria e 17 prodotti della gastronomia, tanto per citarne alcuni. Tra le tante “bandiere” ci sono il pecorino di Farindola, il caciofiore aquilano, il peperone rosso di Altino, la scrucchiata, la ventricina vastese e teramana, le lenticchie di Santo Stefano, le olive intosso, l’Incanestrato di Castel del Monte.

“Sono primati che – sottolinea Coldiretti Abruzzo – anche nella nostra regione rappresentano una attrazione fatale per i turisti stranieri e che hanno permesso di conquistare, nel primo trimestre del 2018, il record storico per il Made in Italy agroalimentare nel mondo. Le esportazioni fanno registrare un incremento nazionale del 3,3% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, per un valore che sfiora i 10 miliardi”.

Insomma il turista punta alle spese utili e gustose, quelle che soddisfano più il palato che l’estetica: vino, formaggio, olio di oliva, salumi o conserve vincono sulle altre scelte. Del resto le occasioni offerte ai villeggianti per assaporare i prodotti locali sono sempre di più, un po’ ovunque fioriscono i percorsi enogastronomici, le città del gusto, le aziende e i mercati degli agricoltori di Campagna Amica. La Coldiretti fa anche sapere che sette turisti su 10 (71%) in vacanza nel Belpaese hanno deciso di visitare frantoi, malghe, cantine, aziende, agriturismi o mercati degli agricoltori per acquistare prodotti locali a chilometri zero direttamente dai produttori e ottimizzare il rapporto prezzo/qualità. Al secondo posto, dopo l’acquisto di prodotti tipici come ricordo delle vacanze, si piazzano i prodotti artigianali, seguiti da gadget, portachiavi e magliette.

“Il 34% dei vacanzieri – si legge ancora nella nota di Coldiretti – consuma pasti principalmente al ristorante durante la vacanza, il 9% in agriturismi, l’8% in pizzeria, ma più di uno su quattro (il 26%) mangia a casa, anche se non manca chi sceglie paninoteche, fast food, cibi di strada e pranzi al sacco”.