Cuffie wireless con i funghi: laureato di Pescara vince concorso

I funghi sono la plastica del futuro: naturale, riciclabile, sostenibile, anche per cuffie wireless: premiato progetto firmato anche da un laureato di Pescara

È un giovane pescarese laureato in ecologia industriale all’Università d’Annunzio uno dei tre vincitori del workshop organizzato da EconomiaCircolare in collaborazione con Erion WEEE

Il gruppo è composto da PierFilippo Sessa, Natasha Artuso e Annalisa Abdel Azim. Insieme hanno realizzato il progetto Mycelium SouNd (MyNd) vincendo il primo premio del concorso “Ecodesign the future”, organizzato da EconomiaCircolare.com e in collaborazione con Erion WEEE.

“Ecodesign The Future: EEE Edition”, il workshop organizzato da EconomiaCircolare.com in collaborazione con Erion WEEE, arrivato alla sua terza edizione, quest’anno è stato dedicato proprio alle apparecchiature elettriche ed elettroniche (dopo quelle dedicate agli imballaggi e alle batterie).

MyNd prevede la sostituzione graduale del materiale plastico usato nelle componenti elettroniche facilmente usurabili – come le cuffie audio senza filo – con il micelio (l’apparato vegetativo dei funghi, formato da un intreccio di filamenti).

Il progetto si è aggiudicato il podio per aver integrato nel processo un materiale innovativo anche se già ampiamente sperimentato in altre applicazioni “anomale” con risultati promettenti in termini di performance tecnica ed ecologica.

MyNd è stato ideato e realizzato insieme a Natasha Artuso, studentessa all’ISIA Roma Design e Annalisa Abdel Azim, ricercatrice del Politecnico di Torino, conosciute da Sessa proprio in occasione del workshop. Il nome delle cuffie è la sintesi delle due parole Mycelium Sound, ma richiama anche la sigla Nd simbolo del neodimio, un elemento che fa parte delle terre rare e che costituisce il magnete che si trova all’interno della driver unit.

<Abbiamo pensato di lavorare su un prodotto che spesso viene gettato via quando non più funzionante, come le cuffie over ear. Per dare loro una seconda vita abbiamo scelto il micelio, un elemento ‘vivo’ le cui radici possono espandersi anche per diversi chilometri, proprio a significare il legame con la terra, che è la forma più pura di economia circolare – ha raccontato Sessa nella trasmissione di Rete8 “8mattina in famiglia”– . La scelta di questo materiale organico è dovuta anche alle sue proprietà altamente isolanti, ignifughe, idrorepellenti e compostabili>.

Qui il link al programma 8Mattina: https://youtu.be/daOtK7N2UeQ?si=jMvQmQMsp7ukDZ0g

Il percorso di formazione dei giovani studenti è iniziato il 13 novembre 2023 e patrocinato da Isia Roma Design – Istituto universitario di design italiano – e Adi – Associazione per il Disegno Industriale – ha visto il coinvolgimento di 22 ragazzi e ragazze provenienti da istituti e università di tutta Italia.

A guidare i gruppi di lavoro e a giudicarne i progetti, esperti ed esperte del settore e docenti in prima linea nella transizione verso un modello di economia circolare. Tra questi: Giorgio Arienti, Direttore Generale di Erion WEEE, Alessandra De Santis, Presidente di Editrice Circolare Società Cooperativa; Raffaele Lupoli, Direttore Responsabile di EconomiaCircolare.com; Alessandro Maghella, Project Operations Expert di Erion; Carlo Proserpio, LCA expert e docente del Dipartimento di Design del PoliMi; Nicola Saldutti, Caporedattore Economia del Corriere della Sera; Maria Lucia Protopapa, Prima Ricercatrice dell’ ENEA di Brindisi, Dipartimento sostenibilità, circolarità e adattamento al cambiamento climatico dei Sistemi Produttivi e Territoriali.

Nel dettaglio MyNd (Mycelium SouNd), di Natasha Artuso, Pierfilippo Sessa, Annalisa Abdel Azim, è un innovativo progetto di prodotto legato al mondo dei RAEE, Raggruppamento R4, in particolare le cuffie audio senza filo. Il progetto prevede l’eliminazione dell’uso di viteria, colle o resine per unire le varie parti, optando per incastri reversibili in grado di aumentare la riparabilità del prodotto. La facilità nella separazione, oltre a permettere l’intervento di sostituzione/riparazione delle parti danneggiate, ne permette il facile riutilizzo o smaltimento in caso di dismissione. La caratteristica vincente risiede nella capacità fonoassorbente del micelio, quella ecologica nella compostabilità che ne caratterizza il fine vita.

Con i funghi si può fare quasi tutto: questi materiali innovativi vengono studiati per essere utilizzati in tantissimi settori, ma cos’è a renderli così speciali?

Il segreto sta nel micelio, una rete sotterranea di filamenti che cresce all’interno del terreno e alimenta il fungo. Questi filamenti sono estremamente resistenti e possono essere utilizzati per creare materiali sostenibili e duraturi.Crescono rapidamente e degradano materiali organici come il legno, creando così nuove opportunità per la produzione sostenibile. I funghi hanno un impatto minimo sull’ambiente: non richiedono l’utilizzo di fertilizzanti chimici o pesticidi e possono essere coltivati in una varietà di climi e condizioni.

Il micelio, crescendo, integra nella sua struttura filamentosa le fibre vegetali, di fatto creando una sorta di materiale composito 100% naturale e biologico, esente da prodotti chimici potenzialmente dannosi per la salute e l’ambiente.

La cosiddetta tecnologia del micelio non è un’invenzione dell’ultimo minuto, le ricerche vanno avanti da tempo. Qualche anno fa per esempio lo studio di design finlandese Aivan, assieme agli scienziati del VTT Technical Research Center of Finland e alla Aalto University, ha creato il primo paio di cuffie interamente realizzate con biomateriali “coltivati” grazie all’aiuto di funghi e microbi. Si chiamano Korvaa e sono solo un prototipo che non contiene componenti elettroniche. È stato costruito con l’intento di dimostrare il potenziale della biologia di sintesi (“synbio”) nella creazione di oggetti complessi composti da molte parti diverse e da materiali differenti fra loro.

Nel settore edile il mycelium si utilizza per costruire pareti, pannelli, tetti e altri elementi strutturali grazie alla sua capacità di regolare l’umidità e la temperatura, risparmiando energia per il riscaldamento e il raffreddamento.

Nel mondo della moda invece la pelle ricavata dai funghi viene utilizzata anche dalle grandi firme per creare accessori e capi d’abbigliamento ecologici.

Fondamentale l’impiego anche nel settore dell’imballaggio, come alternativa ai materiali tradizionali, e inquinanti,  come il polistirolo.

I funghi sono preziosi anche per l’industria automobilistica, per il tessile da arredo e i mobili.

                                       

E per 1500 dollari ci si può anche comperare l’abito definitivo, quello da indossare nella bara: l’americana Coeio, fondata da Jae Rhim Lee, produce l’Infinity Burial Suit, sembra il tradizionale ‘abito buono’ da indossare per l’ultimo viaggio, ma in realtà nel tessuto sono presenti le spore di funghi diversi che,  a sepoltura avvenuta, si nutriranno del corpo e lo digeriranno in maniera assolutamente eco-compatibile. Senza contare che i funghi sono in grado di neutralizzare i vari elementi inquinanti accumulati nel corpo: pesticidi, metalli pesanti, conservanti eccetera.

E non è finita qui: la moda sostenibile sta già studiando e adottando materiali organici alternativi, come foglie di cactus, agrumi, vinacce e scarti alimentari.

 

Marina Moretti: