Crollo in cantiere a Firenze, tra le vittime un uomo di Montorio (Teramo)

C’è anche un uomo di 60 anni originario di Montorio (Teramo) tra le vittime del crollo che si è verificato nel cantiere di un nuovo supermercato alla periferia di Firenze

Il crollo è avvenuto questa mattina in via Mariti, alla periferia della città. Il bilancio è di tre morti e tre feriti, non in pericolo di vita. Ci sarebbero anche delle altre persone ancora disperse.

Tra le vittime c’è Luigi Coclite, nato nel 1964, residente a Collesalvetti, in provincia di Livorno, ma originario di Montorio al Vomano (Teramo), dove vivono ancora la madre e il fratello. Secondo quanto appreso, i tre feriti ricoverati a Careggi sarebbero invece tutti e tre originari della Romania: hanno 37, 48 e 51 anni.

Coclite lavorava assieme a un gruppo di circa 8 operai sotto ai prefabbricati di cemento che stavano montando. Secondo le testimonianze di altri operai, il crollo della trave portante potrebbe avere fatto venire giù anche il solaio più in alto, che poi ha travolto gli altri due dei piani inferiori.

Sono 50 i vigili del fuoco, di varie specializzazioni, impegnati nelle ricerche degli operai dispersi. Le operazioni di soccorso proseguono senza sosta. Stanno intervenendo anche unità cinofile.

“C’era una cinquantina di persone nel cantiere – ha spiegato all’Ansa il presidente della Regione Toscana Giani. – Nella strada al lato c’era un pulmino che è ancora lì ed è stato un miracolo che il crollo non si sia riverso all’esterno non abbia coinvolto anche i bambini”.

La procura di Firenze ha aperto un fascicolo, al momento senza indagati, per crollo colposo e omicidio colposo. Il cantiere è stato posto sotto sequestro. I tecnici della Asl stanno ascoltando personale del cantiere.

Nelle ricerche degli operai sono impiegate le squadre Usar: l’unità tecnica è quella dei Vigili del fuoco, quella sanitaria è composta da 4 infermieri e 2 medici addestrati per i soccorsi sotto le macerie.

“Sono scosso – ha dichiarato il sindaco di Montorio Fabio Altitonante – è una famiglia che conoscevo sin da bambino. Siamo profondamente addolorati. Siamo una piccola comunità, e la vicenda ci colpisce e vogliamo stare vicini alla mamma Italia e ai fratelli Marco e Simone. Così come vogliamo stare vicini anche ai figli di Luigi, Alessio e Lucrezia. È una famiglia di lavoratori, spesso colpita dalle difficoltà della vita come tutti. Io conoscevo meno bene Luigi proprio perché anni fa aveva scelto la strada della Toscana per lavorare”.