Crognaleto: sit-in di protesta sul ponte di Paladini

Grande partecipazione al sit-in di protesta indetto dall’Amministrazione Comunale di Crognaleto contro la chiusura totale del Ponte di Paladini sulla SS80, prevista da ANAS a partire da domani 3 giugno. Molti cittadini, rappresentanti istituzionali, operatori economici e semplici residenti hanno manifestato a ridosso del ponte per esprimere il proprio dissenso nei confronti di una decisione considerata “unilaterale, insensibile e ingiusta”

La cosa che più ha suscitato rabbia è stata la decisione di Anas a non trovare un soluzione alternativa che secondo il Sindaco Persia esiste ed è di facile realizzazione La manifestazione è stata la risposta corale di un territorio che si sente abbandonato dalle istituzioni centrali e profondamente colpito da un provvedimento che avrà, secondo molti, ricadute devastanti sul tessuto sociale, economico e demografico dell’area montana.
Un provvedimento destinato ad avere pesanti ricadute sull’economia turistica locale. Il sindaco, intervenuto durante il sit-in, ha ricostruito punto per punto la cronistoria della vicenda, sottolineando come il Comune non sia mai stato ufficialmente informato della chiusura totale del ponte, venendone a conoscenza soltanto tramite voci informali. Una prassi giudicata «gravissima» e «irrispettosa», alla quale l’Amministrazione ha cercato di porre rimedio proponendo alternative concrete e tecnicamente valide, come la costruzione di un ponte provvisorio in grado di garantire la continuità viaria. Proposte rimaste però inascoltate da ANAS, che ha confermato la chiusura con un’ordinanza comunicata solo pochi giorni fa.

«La decisione assunta da ANAS è di una gravità inaudita», ha dichiarato il primo cittadino, denunciando l’assenza di ascolto, l’inadeguatezza delle deviazioni proposte – spesso a pagamento e inadatte a garantire i servizi essenziali – e l’impatto sociale della chiusura, che rischia di isolare intere frazioni, penalizzare studenti, limitare il diritto alla salute e danneggiare irreversibilmente le attività economiche locali. Il sindaco ha voluto rimarcare che la protesta non è contro la necessità dei lavori – la cui importanza per la sicurezza stradale non è messa in discussione – ma contro le modalità e i tempi con cui sono stati imposti, senza che fossero valutate le gravi conseguenze per il territorio e senza un reale confronto con chi lo amministra e lo vive ogni giorno.