Covid19, ordinanza movida criticata: Biondi precisa e si ridimensiona tutto

Covid19 L’Aquila: polemiche a non finire sull’ordinanza del sindaco sulla movida. Duro il commento della Lega che parla di ordinanza che penalizza i locali ma poi Biondi precisa e tutto si ridimensiona. Tanto rumore per nulla.

Tanto rumore per nulla? Ha fatto discutere in città l’ordinanza del sindaco Pierluigi Biondi per regolare la cosidetta movida.
Le reazioni di commercianti e avventori hanno spinto Biondi a fare ulteriori precisazioni. Le polemiche sono state tante in effetti ad una prima lettura e ci è andato giù pesante anche l’onorevole della Lega Luigi D’Eramo che aveva definito l’ordinanza penalizzante per i locali.
Oltre all’obbligo di mascherina anche all’aperto dalle 19, oltre alle norme per la riapertura di parchi e giardini pubblici (le aree gioco saranno ancora interdette) era stato l’articolo 2 a generare diverse interpretazioni e a scatenare reazioni a catena che poi il sindaco ha aspramente criticato.

Nell’articolo si legge che “allo scopo di evitare assembramenti di avventori che, in specie nelle ore serali, asportano bevande presso gli esercizi, per poi stazionare altrove, è proibito a chiunque aggirarsi o stazionare sulle aree pubbliche o di uso pubblico interne ai centri abitati, consumando bevande alcoliche o analcoliche (cosiddetto botellón)”. Molti hanno capito in sostanza che l’ordinanza vietasse di consumare bevande all’esterno dei locali. Dopo le precisazioni di Biondi si capisce che invece si potrà bere nelle aree di pertinenza del locale ma sarà vietato il cosiddetto botellón che tuttavia era già stato vietato dal sindaco qualche anno fa con apposita ordinanza.

Agli esercizi di vicinato inoltre sarà vietato di vendere bevande anche imbottigliate dopo le 21.

Insomma un ridimensionamento di tutto alla fine. Biondi però sulle critiche non replica, io mi arrabbio solo con chi non vuole bene all’Aquila e non è questo il caso, dice.

Il servizio del Tg8

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Daniela Rosone: