Covid19 L’Aquila, buona risposta allo screening

Buona finora la risposta allo screening di massa all’Aquila. Oggi primo vero banco di prova, ieri screening solo per alcune frazioni e per categorie fragili, tra qualche polemica

Seconda giornata di screening oggi all’Aquila. Fino alle 12, sei positivi scovati con 1314 tamponi fatti. Dopo la prima giornata con una buona affluenza ma riservata solo a categorie fragili e agli abitanti di alcune frazioni, oggi è forse il primo vero banco di prova con una buona affluenza comunque.
La prima giornata ha avuto comunque una buona affluenza e qualche polemica per disguidi organizzativi legati sopratutto ai test per i diversamente abili.
Polemiche legate soprattutto ai percorsi per le categorie fragili. Molte associazioni di disabili si sono lamentate infatti per le lunghe attese nonostante ci fossero stati dei tavoli per organizzare al meglio e assegnare in precedenza le postazioni.
Questo è accaduto soprattutto perché molte persone, rimaste alla prima comunicazione del Comune con l’elenco di 40 punti di prelievo, si sono recate a fare il test nonostante per loro non fosse in programma e, alla fine, per non mandar via nessuno le file le ha fatte pure chi non doveva.
Ad ogni modo, nella prima giornata si sono fatti 1.139 tamponi sino alle 18 di ieri con 3 positivi e un risultato dubbio.
Persone che ora dovranno necessariamente eseguire il test molecolare con la Asl.
Nelle frazioni coinvolte c’è stata una grande affluenza e questo ha portato a ritardi nel passaggio delle cliniche mobili da un posto all’altro. Cliniche che oggi rifanno tappa a Casaline di Preturo, San Marco e San Vittorino. Alcune postazioni sono aperte dalle 8 alle 18, alcune solo nel pomeriggio dalle 14.
Qualche disguido però è stato denunciato dai cittadini anche questa mattina nella postazione del Castello con persone senza numero che sarebbero state rimandate indietro.
Non si spengono neanche le polemiche legate alla mancata partecipazione delle associazioni di volontariato alle quali, a quanto sembra, era stato chiesto di processare i tamponi rapidi con le stesse che avevano avanzano perplessità non essendo formate in modo adeguato.
I consiglieri comunali Palumbo e Romano si chiedono, a parte il rammarico per l’importanza che riveste l’associazionismo in città, se i test vengano refertati da persone formate a questo punto.

Anche la Cgil dopo la querelle con le associazioni chiede chiarimenti su chi processa i tamponi con una lettera al Comune, ma anche al presidente della Regione e al Prefetto.