Covid Abruzzo, la variante inglese predominante

Su 128 nuovi casi di Covid-19 registrati ieri in provincia di Teramo 98 sono di sospetta variante inglese. Ad evidenziarlo è l’Ucat della Asl, che istituita a maggio 2020 sta adesso gestendo la terza ondata della pandemia sul territorio. “

La fase attuale – spiega il coordinatore dell’Ucat, Giandomenico Pinto – è caratterizzata, ormai dalla fine di gennaio, da un’escalation di positività con una variante inglese che ha sostituito quasi del tutto il Covid-19 tradizionale. La variante inglese colpisce essenzialmente i soggetti più giovani, tanto che rileviamo un incremento della circolazione del virus nel mondo scolastico”. Pinto sottolinea poi come “la capacità dell’Ucat di fare un tracciamento immediato del positivo e dei suoi contatti consente di isolarli e ridurre il diffondersi del contagio. Tutto questo a differenza della prima ondata, quando l’impatto della pandemia è stato tutto sommato minore rispetto ad ora e la gestione è stata prevalentemente ospedaliera .

Mentre nell’area Pescara Chieti la variante inglese del coronavirus è ora responsabile di oltre l’80% dei contagi. E’ quanto emerso dagli accertamenti del laboratorio di Genetica molecolare – Test Covid-19 dell’Università “d’Annunzio” di Chieti. Dalle ultime attività, eseguite su un campione rappresentativo di tamponi risultati positivi, è emerso che la prevalenza della variante inglese, dopo un periodo di plateau al 70%, raggiunge ora l’82%.

L’area metropolitana a cavallo tra le province di Pescara e di Chieti ormai da settimane è martoriata dal Covid-19. I numeri dei contagi, da inizio febbraio in poi, hanno raggiunto livelli mai visti prima. La prevalenza della variante inglese, aumentata rapidamente nei giorni della crescita repentina dei contagi, era arrivata al 70%. In affanno gli ospedali, soprattutto quello di Pescara. Il capoluogo adriatico, Chieti e, più in generale, l’area metropolitana sono in zona rossa dallo scorso 14 febbraio. Le maggiori restrizioni, di fronte alla rapida diffusione della variante, hanno fatto fatica: solo in questi giorni, dopo oltre un mese, si vedono i primi effetti delle misure per quanto riguarda i nuovi casi, ma la pressione sugli ospedali è ancora fortissima. Il laboratorio di Genetica molecolare dell’ateneo di Chieti è stato indicato dalla Regione Abruzzo, insieme all’Istituto Zooprofilattico dell’Abruzzo e del Molise di Teramo, per le attività di sequenziamento del virus. Il primo caso accertato di variante inglese risale alla metà di dicembre.