Covid: dal 26 l’Italia riapre. Marsilio: “Abruzzo pronto, dati da regione gialla da 5 settimane”

Dal 26 aprile l’Italia riapre e l’Abruzzo è pronto. Spostamenti consentiti tra regioni gialle e con un pass tra quelle di colori diversi. Dal 15 maggio ok a spiagge e piscine scoperte. Col prossimo decreto “rafforzati gli aiuti alle imprese”. “La provincia di Pescara quasi da zona bianca. Per l’Aquilano finalmente i contagi cominciano a scendere”. Così Marsilio: “Siamo alla quinta settimana consecutiva di numeri da zona gialla. Siamo pronti a riaprire”. Leggi elenco comuni in zona rossa: nessuno nelle provincie di Pescara e Chieti.

“Pescara e provincia praticamente da zona bianca – dice Marsilio-. L’incidenza più attenzionata è quella della provincia de L’Aquila ma i dati stanno migliorando di ora in ora. Un primo segnale importante che vorremmo poter consolidare. Siamo pronti a riaprire dal 26 aprile. Abbiamo giorni importanti per continuare a vaccinare il più possibile. I vaccini? Ci sono. Ho invitato tutte le Asl a fare valutazioni precise alla dose. Lunedì iniziamo i 70-79 e apriremo la prenotazione per la fascia 60-69 anni”.

Dopo cinque mesi, in Abruzzo gli attualmente positivi al Covid-19 tornano sotto quota diecimila. Secondo l’ultimo aggiornamento sono 9.896, cioè 336 in meno rispetto a ieri. Il dato aveva superato le diecimila unità il 10 novembre e da allora non era mai più sceso al di sotto di quella soglia. I nuovi casi sono 210.

Il presidente della Regione, Marco Marsilio, ha partecipato alla riunione dell’Unità di Crisi per analizzare le misure da adottare, dopo l’analisi dell’andamento epidemiologico settimanale, attraverso la nuova ordinanza che entrerà in vigore da lunedì prossimo.
Una settimana che ha visto l’indice RT salire leggermente rispetto a quella scorsa, assestandosi a 0,92, ma che ha riscontrato un alleggerimento per quanto riguarda l’occupazione dei posti letto in ospedale.

“Registriamo dati di miglioramento sostanziale tranne per quanto riguarda l’indice RT – ha dichiarato il presidente Marsilio – Il numero dei contagiati è in diminuzione, rispetto a un mese fa abbiamo la metà dei contagiati in base al numero settimanale. La provincia di Pescara è quella che registra i segnali migliori con una incidenza di 66 positivi; nessuna provincia supera 250. Le zone rosse che sono state adottate hanno portato gli effetti di contenimento sperati tanto che in provincia dell’Aquila i Comuni soggetti a restrizioni sono più che dimezzati, anche se ce ne sono due che sono stati inseriti. Le province di Chieti e Pescara continuano a non avere comuni in zona rossa, mentre nel teramano si sale a cinque comuni oltre ad alcune frazioni in quello di Castellalto.

Di seguito l’elenco completo dei comuni in zona rossa e quelli che escono dalle misure restrittive.
Le province di Chieti e di Pescara non hanno comuni soggetti a restrizioni.

Provincia di L’Aquila: escono dalle restrizioni i comuni di Corfinio, Pescina, Cerchio, Oricola, Pereto, Rocca di Botte, Tagliacozzo, Cappadocia, Scurcola Marsicana, Castellafiume, Capistrello, Canistro, Balsorano, Civita d’Antino, Trasacco, Aielli, Poggio Picenze, Fossa, Fagnano Alto e Collepietro.
Restano in zona rossa i Comuni di: Avezzano, Celano, Carsoli, Sante Marie, Magliano dei Marsi, Civitella Roveto, Morino, San Vincenzo Valle Roveto, Luco dei Marsi, Barisciano, Ocre, Sant’Eusanio Forconese, Villa Sant’Angelo, San Demetrio ne’ Vestini, Prata d’Ansidonia, San Pio delle Camere, Caporciano e Navelli
I nuovi Comuni in zona rossa sono Roccacasale e Collarmele

Provincia di Teramo: escono dalle restrizioni i Comuni di Martinsicuro e Colonnella.
Rimane in zona rossa il Comune di Nereto mentre i nuovi Comuni che vi entrano sono Campli, Morro d’Oro, Ancarano e Mosciano Sant’Angelo oltre alle frazioni di Castelbasso, Mulano e Colle di Giorgio nel Comune di Castellalto.

Gli spostamenti “saranno consentiti tra regioni gialle e con un pass tra quelle di colori diversi”. Il rischio, spiega Draghi, “è ragionato, fondato sui dati in miglioramento”. Il premier conferma così che la cabina di regia, con voto unanime, “anticipa l’introduzione della zona gialla con una novità: si dà precedenza alle attività all’ aperto, compresa la ristorazione a pranzo e a cena, e a tutte le scuole che tornano in presenza” tranne che nelle zone rosse. “La campagna di vaccinazione va bene”, dice il premier che osserva come la “premessa” di tutto sia “il rispetto delle norme di distanziamento sociale”. “Le aperture sono una risposta al disagio”, portano “serenità nel Paese”, pongono le basi per la ripartenza dell’economia”. Il 1 giugno, annuncia il ministro Roberto Speranza, riprenderanno alcune attività sportive e dal 1 luglio le Fiere. Dal 15 maggio spiagge e piscine scoperte.

Con il prossimo decreto si “rafforzano i sostegni alle imprese” e si prevedono “misure di riduzione dei costi fissi e interventi volti a favorire credito e concessione di liquidità”. Lo si legge nella Relazione al Parlamento sullo scostamento inviata dal premier Draghi e dal ministro dell’Economia Franco. Previsti anche “interventi” per i più disagiati, famiglie, giovani e trasporto locale. Intanto nel 2021 la pressione fiscale scenderà di un punto percentuale al 42,1% del Pil. E nel decreto Imprese Draghi dice che cambieranno i criteri: “Si pensa di aggiungere, oltre al criterio del fatturato, quello che riguarda l’utile, l’ imponibile fiscale, per vedere i soggetti più colpiti dalla pandemia”. Ma i tempi saranno più lunghi “di 3 o 4 settimane”.

Gli scrutini scolastici potrebbero essere anticipati al primo giugno. Sarebbe, infatti, all’attenzione del Consiglio superiore della Pubblica istruzione (Cspi), secondo quanto si apprende, una ordinanza ministeriale con la possibilità di anticipare di una settimana gli scrutini che sarebbero quindi conclusi entro il termine delle lezioni mentre la norma attuale prevede che debbano necessariamente essere svolti dopo la conclusione delle lezioni. Il Cspi ha, invece, già dato parere favorevole all’ordinanza che prevede la sospensione dello svolgimento delle prove Invalsi nelle classi seconde della scuola superiore, limitatamente all’anno scolastico in corso, in considerazione della emergenza sanitaria. Non solo, il Consiglio superiore invita l’Amministrazione “a valutare attentamente le condizioni di contesto anche per lo svolgimento delle prove nelle altre classi”.

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Barbara Orsini: