Covid-19 Abruzzo, anche i bambini nel test sierologico nazionale

Anche i bambini nel test sierologico nazionale sul Coronavirus, ma vincere la diffidenza dei genitori può non essere facile. La Croce Rossa ribadisce che la chiamata arriva solo dallo 06 5510. In Abruzzo su 1742 telefonate fatte finora i No sono 292.

Proseguono le telefonate ai cittadini del campione dei 150.000 individuati dall’Istat e comunicati alla Croce Rossa dal Ministero della Salute. La Croce Rossa Italiana, incaricata delle chiamate, ha incontrato qualche prevedibile difficoltà, viste le tante truffe che prendono di mira i cittadini attraverso il telefono o le innumerevoli chiamate dei call center che cercano di piazzare i loro prodotti. A questo proposito è bene precisare che la chiamata della Croce Rossa Arriva sempre e solo dallo 06 5510 (più i tre numeri finali che servono a localizzare il volontario chiamante). Quindi se a casa o sul cellulare si riceve una telefonata da questo numero si può essere certi che arrivi dalla Croce Rossa, e si può anche verificare ricomponendo il numero.

Il test sierologico serve a capire se si siano sviluppati gli anticorpi e dunque se si sia entrati in contatti con il Covid-19 (Coronavirus). L’adesione al test non è obbligatoria, si può anche declinare l’invito. A chi si domanda da dove arrivino i numeri da chiamare, la Croce Rossa spiega che i contatti sono forniti dal Ministero della salute sulla base del campione individuato dall’ISTAT. Dopo un’iniziale diffidenza, anche perché lo scopo e il numero chiamante non erano stati diffusi a dovere, ora le persone sembrano più disponibili e meno sospettose.

Certo è che se persone potenzialmente sane diffidano di un prelievo per giunta gratuito, la prospettiva di successo della App Immuni appare più remota, dato che in un certo qual modo “scheda” i positivi. Tornando allo screening, tra chi non vuole sottoporsi al test ci sono anche coloro che preferiscono non sapere per non rischiare lo stop al lavoro o la quarantena.

Le telefonate della Croce Rossa sono iniziate il 25 maggio, come confermato al Tg8 dal presidente del comitato di Pescara Gianluca Desiderio:

“Ogni giorno, fino ad esaurimento dei contatti previsti (circa 500 nella provincia pescarese, 5562 in tutto Abruzzo), le volontarie chiamano i cittadini del campione, ma non è sempre facile: alcuni non rispondono, altri declinano l’invito”.

In Abruzzo su 1742 telefonate effettuate fino ad oggi dalla Croce Rossa, i No (persone che si sono rifiutate di aderire allo screening) sono stati 292. Le persone da richiamare per conferma sono state 775, mentre sono stati 675 i cittadini che hanno già preso l’appuntamento per il test. Finora è stato contattato il 31,33% dei 5561 abruzzesi inseriti nello studio nazionale.

“Le defezioni sono fisiologiche ed erano già previste, il Ministero si è tenuto largo sul numero di test da effettuare. – spiega il presidente regionale della Croce Rossa, Gabriele Perfetti – A livello nazionale si è partiti da una base di 190.000 persone, per arrivare a circa 150.000, considerando che la percentuale dei No (perché impossibilitati o perché contrari) si aggira attorno al 20%. In Abruzzo dei 5561 prelievi sulla carta abbiamo stimato che arriveremo a 4391 cittadini effettivamente raggiunti e consenzienti”.

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