Coronavirus: gli anziani più che la malattia temono la solitudine

Con l’emergenza Coronavirus e la disposizione di chiusura dei centri di aggregazione fino al 3 aprile, gli anziani temono la solitudine più che la malattia.

A spiegare la situazione è Maria Di Giovanni, del Centro Sociale Ex Fea, cooperativa il Gabbiano di Pescara, che conta 150 iscritti: gli anziani, spiega la referente, più che la malattia temono la solitudine. Con la chiusura dei centri di aggregazione, su disposizione dell’amministrazione comunale, fino al 3 aprile, chi frequenta il centro si trova spaesato, magari da solo in casa. Per questo, gli operatori dei centri sociali, chiederanno al Comune di Pescara di fornire almeno un servizio telefonico ai non più giovanissimi costretti a restare nel proprio domicilio. “Ci sono anziani che dicono di aver fatto la guerra e non sono spaventati dalla malattia, è pur vero che bisogna avere maggiore attenzione e attenersi alle linee guida ma ci sono persone non più giovanissime in salute, in grado di contrastare il virus.” Insomma, anche in questo caso alla psicosi bisogna preferire il buon senso nei comportamenti e, magari, è un modo, questo, per restare vicino ai nostri anziani.