Coronavirus Abruzzo: riorganizzazione ospedali, protesta il sindaco di Guardiagrele

Sulla riorganizzazione degli ospedali a fronte dell’emergenza Coronavirus in Abruzzo, protesta il sindaco di Guardiagrele: “la Regione non ha considerato il nostro presidio, è inspiegabile”.

Riparte da Guardiagrele l’attacco in difesa dei piccoli ospedali. “Dopo l’appello di domenica scorsa – dice il sindaco di Guardiagrele Simone Dal Pozzo – abbiamo preso atto della inspiegabile decisione della Regione e della ASL di Chieti di non considerare il presidio di Guardiagrele nelle decisioni relative alla fase emergenziale in atto”.

Nel pomeriggio di ieri il primo cittadino di Guardiagrele ha, quindi, inviato una nota al Presidente della Regione, all’assessore regionale alla Sanità e alla ASL con la quale, nel prendere atto delle gravi decisioni assunte per l’emergenza, ha chiesto di voler con urgenza intervenire potenziando i posti letto di degenza ordinaria presso il Presidio di Guardiagrele.

“Le misure emergenziali – adottate con le deliberazioni ASL 221/2020 e 260/2020 – prevedono l’attivazione di posti letto di terapia intensiva e sub intensiva (come da DL 14/2020) e stabiliscono lo spostamento di ambulatori e degenze ordinarie, anche dal presidio di Chieti presso altri presidi. Per entrambe le misure non è sono stati considerati affatto gli spazi del presidio di Guardiagrele”.

“Noi riteniamo – dice ancora – che le patologie non gravi non gestibili a domicilio hanno bisogno di una risposta anche in questo momento e in ogni area della Provincia. Ecco perché è difficile individuare una ragione che spieghi questa nuova mortificazione del nostro presidio”

Il comune di Guardiagrele rivolge un appello a tutte le forse della città e ai comuni limitrofi che, con i loro circa 40.000 abitanti costituiscono l’importante bacino demografico di riferimento.

“Ci spiace essere costretti a fare anche in questa fase e in questo modo una battaglia che, in realtà, non si è mai interrotta e, mentre ci attendiamo provvedimenti immediati, rilanciamo alzando il livello del nostro impegno che, al di là di ogni inutile polemica, guarda al problema con la consueta concretezza.
“Abbiamo elaborato – aggiunge il sindaco – una proposta di legge che mira al riefficientamento del Sistema Sanitario Nazionale attraverso una misura strutturale, destinata a restare efficace anche alla fine del periodo di emergenza. La consegniamo ai parlamentari perché la portino all’approvazione definitiva.

“La proposta di legge è costituita da un articolo unico in 9 commi e prevede, a completamento delle misure già adottate con il decreto legge 14 dello scorso 9 marzo e in deroga alle previsioni del Decreto Lorenzin l’assegnazione a tutte le sedi di Presidi Territoriali di Assistenza e Ospedali di comunità posti letto di medicina e geriatria in numero complessivo non inferiore a 30 e di lungodegenza, in numero complessivo non inferiore a 15.
Si tratta – precisa – della riattivazione in tutta Italia dei piccoli presidi ospedalieri nella forma che a ciascuna Regione viene chiesto di individuare quale articolazione dei presidi maggiori di riferimento o altra formula organizzativa.
La norma prevede anche che alle dotazioni di personale necessario per l’attivazione dei presidi di cui al comma 1 si provvede, previa rideterminazione dei piani del fabbisogno di personale delle Aziende e degli enti del Servizio Sanitario Nazionale, mediante le procedure di cui al decreto legge 9 marzo 2020, n. 14, quelle attivate per l’emergenza legate alla diffusione del COVID-19. Si tratta, in ogni caso, di un reclutamento strutturale sicché non è prevista una durata limitata nel tempo.
La proposta si conclude con una norma finanziaria secondo la quale per l’attuazione di quanto previsto nel presente articolo è autorizzata, per il triennio 2020-2022, la spesa complessiva di 600 milioni di euro individuando anche le fonti di finanziamento”.

“Prosegue per noi una battaglia che dura da anni, una battaglia – conclude il sindaco – che ha dimostrato il fallimento delle politiche di organizzazione sanitaria degli ultimi anni. Bisogna invertire la rotta e questo è il momento in cui è possibile agire.
Sarà pure l’ultimo atto, ma è solo l’inizio!”

 

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Carmine Perantuono: Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.