Comitato Nuova Pescara Vecchia: “L’ordinanza non risolve”

Secondo fine settimana dell’ordinanza del Comune contro gli eccessi della movida nel Centro storico, perplessi i residenti del comitato Nuova Pescara Vecchia

Il Comitato Nuova Pescara vecchia ritiene che l’ordinanza del 7 novembre non centri il problema, che andrebbe affrontato con altre misure, permanenti, e con lo sto alle licenze che generano vere e proprie discoteche. Questa la nota integrale del comitato:

“Avendo constatato, nel corso di questa settimana, che il provvedimento non ha finora portato i risultati sperati, vogliamo condividere con la cittadinanza le specificità della nostra zona che rischiano di rendere inefficace un provvedimento ricalcato su quello messo in atto a Piazza Muzii, dove, tuttavia, la situazione è completamente diversa. Cinque i punti che ci preme portare all’attenzione dei nostri concittadini e dell’Amministrazione comunale.

  1. Un’ordinanza è, per sua natura, temporanea. Noi residenti riteniamo invece siano necessari provvedimenti permanenti per dare un futuro a quest’area. L’attuale ordinanza ha infatti una durata di due mesi. Poi cosa succederà? Il modello piazza Muzii ci mostra che si può andare avanti per anni di ordinanza in ordinanza. Tuttavia noi vorremmo soluzioni permanenti che riflettano una visione di lungo periodo di quello che si vuole fare di questa zona, nonché permettano agli esercenti di avere un quadro normativo chiaro e certo, all’interno del quale fare legittimamente impresa.
  2. Non si può applicare al centro storico un’ordinanza che, per stessa ammissione del sindaco, è stata creata per una zona diversa, quella di piazza Muzii, con problematiche diverse, una diversa tipologia di locali e una diversa tipologia di avventori. In Centro storico, infatti, i locali più rumorosi e che attirano una clientela più problematica, non sono locali con tavolini all’esterno, bensì vere e proprie discoteche, i cui avventori bevono prevalentemente in piedi e non seduti ai tavoli.
  3. Come abbiamo più volte sottolineato, il problema nella nostra zona non è circoscritto al fine settimana: le discoteche di questa zona attirano centinaia di giovani e giovanissimi anche nei giorni feriali fino alle tre di mattina. Eppure l’ordinanza impone la chiusura a mezzanotte nei fine settimana, ma non dà limiti per i giorni feriali.
  4. Nessuna ordinanza può produrre gli effetti sperati se non ci sono le forze dell’ordine a far rispettare quanto l’ordinanza impone. Nel fine settimana scorso, non si sono visti controlli che però sono indispensabili per contenere i fenomeni che l’ordinanza vuole contrastare, sia per quello che riguarda il divieto di vendita di alcolici all’aperto e in contenitori da asporto, sia per quello che riguarda l’obbligo di tenere porte e finestre chiuse per contrastare il rumore. Su questo punto vogliamo anche far notare che, per via della conformazione dei palazzi di questa zona, alcuni dei locali più rumorosi, che operano come e vere e proprie discoteche, hanno porte e finestre anche sul retro e che affacciano in cortili e pozzi luce in cui il suono si incanala e dove è praticamente impossibile monitorare che tengano chiuse le porte e le finestre.
  5. Per risolvere sia il problema del rumore quanto quello della sicurezza, riteniamo sia necessario mettere un freno alla proliferazione di vere e proprie discoteche e dare invece spazio ad attività più compatibili con un centro storico, come ristoranti e piccoli bar che invece questa ordinanza rischia di mettere in difficoltà. Solo sospendendo le autorizzazioni a svolgere attività da discoteca e sostenendo invece le attività di ristorazione si riuscirà a cambiare il volto di questa zona e consentire a tutti i cittadini di goderne.

 

Marina Moretti: