Processo d’appello bis Rigopiano: di nuovo in aula il 17 novembre

In un’aula affollata dai parenti delle vittime è cominciato a Perugia il processo d’appello bis per la strage di Rigopiano, l’hotel in Abruzzo travolto il 18 gennaio del 2017 da una valanga sotto la quale morirono 29 persone.

Mattinata esclusivamente dedicata alla relazione delle motivazioni della sentenza di Cassazione che ha richiamato in giudizio sei funzionari regionali per la mancata applicazione della Carta Localizzazione Pericolo Valanghe. Calendarizzate le prossime udienze: dal 17 novembre per la requisitoria del Sostituto Procuratore fino al 4 dicembre.

“Cerchiamo la giustizia. La verità sappiamo perfettamente tutti”: Gianluca Tanda, coordinatore del Comitato delle vittime di Rigopiano e fratello di Marco, una delle vittime di Rigopiano, ha parlato così al termine della prima udienza del processo d’appello bis che si è svolta a Perugia. “In questo perimetro ben delimitato sono mancate tante figure, tra le quali la Regione. Oggi sta qui (spiega accennando verso il palazzo di giustizia – ndr) e siamo contenti” ha aggiunto. “Fin dall’inizio abbiamo puntato sulla Regione – ha detto ancora Tanda – perché era la grande assente in questo processo, abbiamo sempre sostenuto questa tesi. Ci sono voluti anni ma poi finalmente la Cassazione ha disposto questo processo. Secondo noi oggettivamente hanno avuto delle responsabilità”.

Il processo è stato disposto dalla Cassazione che lo scorso 3 dicembre ha parzialmente accolto l’impianto accusatorio della Procura generale in riforma a quelle che erano state le sentenze di primo e secondo grado.
L’appello bis riguarda dieci imputati, in particolare sei funzionari della Regione accusati di disastro colposo. Gli altri
quattro imputati, tra cui l’ex sindaco di Farindola, sono accusati di omicidio colposo.