Rapporto di Assoturismo-Confesercenti Abruzzo sui collegamenti ferroviari da e per la nostra regione. Poche fermate rispetto alle Marche in particolare per i treni ad alta velocità
Secondo uno studio del Politecnico di Ancona, curato dal Professore Archimede Forcellese, l’Abruzzo sconta ancora, a distanza di oltre dieci anni, dei tagli alle fermate disposti da Trenitalia, a vantaggio delle vicine Marche dove, invece, quei tagli sono stati scongiurati. Il campo d’azione è quello della Linea Adriatica da Lecce a Milano e prende in considerazione le regioni delle Puglie, del Molise, dell’Abruzzo, delle Marche e dell’Emilia Romagna. Ebbene, al di fuori di regioni con caratteristiche diametralmente opposte alla nostra, il rapporto, al contrario, con le Marche che ha solo un 15% di popolazione in più rispetto all’Abruzzo ed è solo leggermente più dimensionata, pur vantando di un 30% in più di presenze turistiche, appare decisamente sbilanciato con 62 fermate, contro le 22 in Abruzzo, per quel che riguarda i Frecciarossa per Milano:
“Oltre dieci anni fa Trenitalia decise di togliere delle fermate – spiega il Prof Forcellese – due in Abruzzo, Vasto e Giulianova, due nelle Marche. Le due marchigiane sono state reintrodotte, quelle abruzzesi no e ci troviamo, così, a patire un significativo dislivello.”
“Di fatto chiuse le porte a nord e a sud dell’Abruzzo – fa notare Gianluca Grimi Presidente di Assoturismo Abruzzo – e questo rappresenta un grave danno per le nostre infrastrutture, ma anche per l’intero sistema dei trasporti se consideriamo anche il ridimensionamento dello scalo aereo, rispetto a quello di Ancona. Ritengo che, alla luce di questi dati, la Regione debba fare la voce grossa con Trenitalia e ristabilire un certo equilibrio senza il quale l’Abruzzo continuerà ad essere fortemente penalizzato”.
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