Cibo ai cuccioli di Amarena? Per il Pnalm azione sconsiderata

Il Parco Nazionale D’Abruzzo Lazio e Molise stigmatizza il comportamento di un uomo che avrebbe fornito cibo ai due cuccioli dell’orsa Amarena

“Azioni sconsiderate e clandestine che poco hanno a che fare con il rispetto della legge”: queste le dure considerazioni del Pnalm dopo avere appreso che un cittadino, a dicembre 2023, avrebbe fornito cibo ai due cuccioli di Amarena, l’orsa uccisa la scorsa estate a fucilate a San Benedetto dei Marsi (L’Aquila).

Il Pnalm, parlando di “perplessità normative, procedurali e di opportunità”, annuncia di aver “chiesto alle autorità competenti di fare chiarezza” sull’accaduto.

“Se il Parco ha deciso di non procedere con il supplemental feeding (alimentazione supplementare) lo ha fatto sulla base di confronti e ricerche scientifiche”, viene sottolineato dal Pnalm, che esclude l’ipotesi di orsi denutriti:

“Le carenze alimentari, ormai insinuate nella mente di chi teme per il destino dell’orso marsicano, al momento non esistono, e sono ben altri i problemi per questa meravigliosa popolazione. Affermare che gli orsi scendono in paese perché hanno fame è una risposta troppo semplicistica, che non tiene conto di quanto in Natura tutto sia più complesso di quello che sembra. Siamo sicuri che gli orsi avrebbero superato i mesi invernali anche senza cibo supplementare, anche perché non è dato ancora sapere le quantità di questo cibo utilizzato, né quanto in realtà gli orsi abbiamo usato queste e altre risorse. A meno che gli orsi non siano stati pedinati, andando ben oltre il semplice gesto dimostrativo e contribuendo in modo significativo alla fase di abituazione all’uomo, con tutte le conseguenze che questo comporterà. E qui si apre un altro scenario, se possibile ancora più inquietante del precedente”.

Nel condannare il gesto, il Parco sottolinea che “tutti coloro, privati o associazioni, che vogliono condividere la mission della conservazione sono i benvenuti, ma le regole del gioco devono essere le stesse perché solo così ci sarà sempre la garanzia della tutela del bene comune. In questa triste storia, tutta ancora da chiarire – conclude il Pnalm – hanno perso la razionalità, la scienza e gli orsi, vittime, ancora una volta, di
azioni umane sconsiderate, anche se apparentemente fatte per il loro bene”.

Marina Moretti: