Chioschi rimovibili sulla Costa dei trabocchi, “No” del WWF Abruzzo

La via verde lungo la costa dei trabocchi punteggiata da chioschi e strutture rimovibili ogni 400 metri? “No grazie”: a scandirlo è il WWF

La Regione ha presentato un emendamento che consente la costruzione di strutture per attività commerciali lungo l’ex tracciato ferroviario della costa teatina. Si tratta di strutture leggere e amovibili (cioè di rapida e semplice rimozione totale e senza residui da smaltire). Il WWF tuttavia si chiede se sia davvero la risposta giusta per valorizzare uno dei luoghi più belli d’Italia.

Il riferimento è all’emendamento presentato all’attenzione del Consiglio regionale dall’assessore Nicola Campitelli, il quale ha proposto una modifica al pdl 53 del 2024 un articolo alla legge regionale sulle “Disposizioni urgenti per la tutela e la valorizzazione della Costa Teatina”.

Di fatto verrebbe introdotta la possibilità di installare strutture leggere amovibili, prive di parti in muratura e calcestruzzo, con ingombro massimo a terra di 70 metri quadri comprensivi di eventuali porticati, pergole, tende o altri tipi di copertura esterna; l’altezza massima sarebbe di 3 metri e mezzo, lotto minimo di 2.000 metri quadri. Le strutture sarebbero a distanza di minimo 400 metri l’una dall’altra e dovrebbero rispettare tutte le caratteristiche previste nei Piani di assetto naturalistico vigenti.

“La bellezza dell’ex tracciato ferroviario sulla costa teatina – spiega Filomena Ricci, delegata WWF Abruzzo – è data da un paesaggio che presenta ancora elementi di naturalità ben conservati insieme ai caratteristici trabocchi. Purtroppo continuano a incombere minacce e scelte discutibili e proposte estemporanee di intervento. Un territorio che vuole fare dell’offerta turistica una delle proprie vocazioni ha sicuramente bisogno di servizi adeguati per accogliere i visitatori, ma siamo sicuri che continuare a proporre interventi non integrati l’uno con l’altro lungo quel tracciato sia la strada giusta? Avere strutture, per quanto leggere e amovibili, fino a 70 mq che si potrebbero susseguire una dopo l’altra ogni 400 metri è davvero la risposta giusta per chi visita la Costa teatina?

L’unica scelta veramente responsabile sarebbe quella di rendere operativo il Parco Nazionale della Costa teatina, individuato nel 1997, istituito nel 2001, perimetrato nel 2015 da un commissario ad acta e mai effettivamente attivato. La presenza di un’area protetta di respiro nazionale è lo strumento in grado di prevedere una programmazione degli interventi che sia in grado di contemplare la conservazione della natura, l’offerta turistica di qualità e la tutela delle bellezze paesaggistiche. Inoltre, il Parco potrebbe attingere a risorse che sarebbero in grado di garantire anche la manutenzione del tracciato della via verde, che è sicuramente onerosa e difficilmente fronteggiabile dai comuni.”