Teateservizi: un incontro per salvare lavoratori e servizi

Si è svolto oggi un incontro in Comune, a Chieti, per fare il punto della situazione sul salvataggio della Teateservizi e soprattutto dei lavoratori 

L’incontro, interno all’ufficio, è servito a definire lo stato degli atti conseguenti alla delibera per il salvataggio della società che saranno prodotti dopo la seduta sul dissesto del Consiglio Comunale, secondo la volontà espressa da consiglio, sindaco e giunta. E si procederà, dicono dal Comune, in brevissimo tempo. E’ stata confermata la volontà di salvare servizi e lavoratori. Il liquidatore Di Iorio ha chiesto al Comune un nuovo contratto di servizio che leghi il Comune stesso alla partecipata. Senza questo nuovo contratto per salvare Teateservizi, il concordato già portato in Tribunale, subisce una battuta d’arresto. I tempi sono stretti e oggi è stato garantito un iter veloce. Nel frattempo, però, chiariscono dall’amministrazione, è arrivato il dissesto che ha creato una battuta d’arresto del lavoro negli uffici. 

Di fronte a questa evenienza si muovono anche i sindacati che chiedono che il Comune prepari subito il contratto richiesto. Di tutto questo si è parlato nell’incontro convocato per stamani in municipio alla presenza del segretario generale Celestina Labbadia che sta gestendo in prima persona la delicata questione avendo anche l’incarico di dirigente finanziario ad interim.

Nel frattempo il sindaco Ferrara rassicura i lavoratori, rimarcando che ha sempre avuto a cuore la volontà di salvaguardare i posti di lavoro. Una volontà «mai venuta meno, ci troviamo di fronte ad una situazione delicata e complessa, a scelte determinanti non solo per il futuro della partecipata, ma soprattutto per quello dell’ente di cui dobbiamo essere guida perché la città possa tornare ad un equilibrio che, come dimostra la delibera della Corte dei conti, negli anni è mancato. Va comunque sottolineato che i contratti li firmano i dirigenti e che la nostra volontà politica è sempre stata chiara. Se poi vi sono ostacoli di carattere normativo che impediscono la sottoscrizione del contratto di servizio nei tempi previsti dal concordato, antecedente alla decisione del dissesto, ciò non è imputabile al sindaco e alla sua amministrazione».