Sanità: Lanciano e Vasto e la Tac della discordia

Il Comune di Lanciano ha presentato ricorso al Tar per ottenere l’annullamento di una delibera del Direttore generale della Asl Thomas Schael con la quale è stata destinata all’ospedale di Vasto la TAC appositamente acquistata per il percorso COVID del “Renzetti” di Lanciano, grazie ai fondi donati da privati per l’emergenza pandemia. La Asl comunica, invece, della Tac destinata a Lanciano.

La Giunta Pupillo ha dato mandato all’Avvocatura comunale di procedere con il ricorso con richiesta di sospensiva per eccesso di potere e violazione di legge, alla luce della carenza di istruttoria della delibera n. 659 del 6 agosto 2020 del DG Schael utile a confutare le premesse della delibera precedente dello stesso DG n.614 del 30 luglio 2020, con la quale affermava l’indifferibile urgenza di acquisto di una TAC per l’ospedale “Renzetti” di Lanciano.

Così il sindaco di Lanciano Mario Pupillo.

“La prima delibera assegnava all’ospedale Renzetti una Tac rigenerata finanziata con donazioni di privati per l’emergenza coronavirus. Doveva essere destinata al Pronto Soccorso per il percorso Covid come si evince dalle premesse della delibera dello stesso Schael, che ha poi improvvisamente e immotivatamente deciso di assegnarla all’ospedale di Vasto in un’ora, senza interessare il competente UOC di Ingegneria Clinica e senza provvedere ad una possibile soluzione per Lanciano. Chiediamo alla giustizia amministrativa un provvedimento di urgenza per riparare al danno che, quotidianamente, viene perpetrato ai cittadini del bacino di utenza dell’ospedale di Lanciano, circa 150.000 cittadini abruzzesi che fanno capo al nostro “Renzetti” per vedersi garantito il diritto alla tutela della salute. Il nostro ospedale ha una sola TAC del 2007, a 16 strati. Ho atteso il tempo necessario per permettere un auspicabile e ragionevole ripensamento da parte del Direttore, cosa che non è avvenuta: alla vigilia della scadenza dei termini abbiamo quindi deciso di procedere con il ricorso al Tar. Mi riservo di agire con ulteriori azioni legali nei prossimi giorni. E’ una vicenda assurda che ci lascia basiti e sorprende come il centrodestra lancianese e regionale non abbia sentito l’urgenza di stigmatizzare o quantomeno modificare la scelta scellerata del Direttore. La ripresa della pandemia rende ancora più urgente la dotazione di un’altra TAC e tale carenza genera responsabilità personali di cui il direttore Schael risponde, per ora, solo moralmente ed eticamente”.

Poco fa riceviamo in redazione una mail della dirigenza della ASL scorrendo la quale sembra non esistere alcuno “scippo” della Tac in questione. Leggiamo insieme il comunicato.

Tecnici al lavoro per la progettazione esecutiva degli interventi da realizzare al Pronto soccorso di Lanciano per la separazione dei percorsi Covid e no Covid, che avranno una ricaduta importante anche per la Radiologia. I lavori sono stati ufficializzati con una delibera, nella quale per il “Renzetti” sono previsti l’adeguamento dei percorsi utili alla gestione dell’emergenza e la realizzazione di opere murarie e impiantistiche per l’installazione di una seconda Tac. Tutti gli interventi, per un ammontare di circa 300 mila euro, sono finanziati con i fondi della rete Covid messi a disposizione dal Governo per essere meglio attrezzati nel fare fronte alla pandemia con una rete ospedaliera riorganizzata e potenziata. Per Lanciano, dunque, si muovono i passi preliminari e necessari per accogliere una seconda Tac, che potrà essere dedicata, in virtù della separazione dei percorsi, esclusivamente ai pazienti no Covid, mentre quella già attiva potrà essere destinata ai sospetti Covid.
“I lavori di adeguamento sono essenziali per poter collocare una seconda Tac e garantire al tempo stesso la continuità della diagnostica con quella attuale – sottolinea il direttore generale della Asl Lanciano Vasto Chieti, Thomas Schael -. Gli interventi previsti ci permetteranno, infatti, di installare il nuovo apparecchio senza intralciare l’attività di quella in uso, un aspetto non di importanza relativa, poiché sarebbe impensabile per un ospedale Dea di I livello un’interruzione degli esami per fare posto al nuovo apparecchio”.