La Polizia di Chieti recupera beni di interesse storico, tra cui monete, fibule e ditali dal I secolo a.C. al Medioevo
I poliziotti della Squadra Mobile, coordinati dalla Procura della Repubblica di Chieti, hanno sequestrato ad un uomo residente nella provincia teatina diverso materiale d’interesse storico. Secondo quanto accertato dalla Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per le province di Chieti e Pescara i reperti sono risultati di natura archeologica e numismatica, di epoche comprese tra il I secolo a.C. e le età romana, tardo ellenisticae medievale.
L’articolo 91 del D.lgs. 42/2004 riconosce allo Stato la proprietà degli oggetti di interesse archeologico-storico rinvenuti nel sottosuolo e in mare e la loro detenzione è consentita solo in presenza di titoli che ne attestino il regolare acquisto o il lascito ereditario.
Il possesso della strumentazione idonea al ritrovamento dei reperti, sequestrata allo stesso uomo, ha concretizzato l’ulteriore ipotesi di reato a suo carico (art. 175 del decreto legislativo): avere effettuato ricerche archeologiche senza concessione e non denunciate nel termine previsto. L’uomo dovrà rispondere anche dei reati di furto e occultamento di beni culturali.
