Chieti: proteste per le condizioni di Palazzo di Giustizia

Il recente processo dell’omicidio sulla strada parco trasferito da Chieti a Pescara ha riacceso le polemiche, tanto più che il cambiamento sembra essere dipeso dal mancato funzionamento del condizionatore del tribunale teatino.

Una vicenda definita preoccupante e da approfondire per il gruppo consigliare della Lega teatina. Il capogruppo del carroccio Mario Colantonio si domanda come sia stato possibile e soprattutto chi deve occuparsi della manutenzione del palazzo di Piazza San Giustino, considerando anche che dal 2019, quando erano i comuni ad occuparsi della gestione, tutto funzionava come un orologio. Come tribunale più antico d’Italia (istituito nel 1861 qualche mese prima dell’unità d’Italia e ha avuto la patente come tribunale penale risale al 1889) che si trova nel cuore della città significa, per la città, avere un importante risvolto economico da salvaguardare.

La vicenda, inoltre, ha riacceso anche il dibattito sulla “Cittadella giudiziaria”. Uno Studio di fattibilità, appoggiato dalla Regione, per una spesa di 34 milioni in sette anni, prevede la realizzazione di un nuovo tribunale all’ex San Camillo cioè in periferia. Viceversa lo spazio per farlo rimanere in centro storico c’è ed è l’ex ospedale di via Arniense, struttura di proprietà della provincia e attualmente vuota che fu utilizzata per sei anni come tribunale sostitutivo. La pensa così anche il sindaco Diego Ferrara in quanto garantirebbe l’accoglienza della procura che si trova sopra ufficio postale e dell’ufficio del giudice di pace e dei messi notificatori attualmente in piazza Malta, dove di pagano affitti salati.