Chieti: linea di posateria per i malati di osteoartrosi della mano

Presentato al live campus Dromedian di Chieti Scalo, il prototipo della linea di posateria per malati di osteoartrosi della mano realizzato da Coesum di Idea & Sviluppo

Una linea di posateria completa, formata da forchetta, coltello e cucchiaio, elegante, ma soprattutto funzionale, frutto del lavoro durato anni, finanziato da Fondi FESR 2021-2027 della Regione Abruzzo, a sostegno per progetti di ricerca e innovazione, e che ha coinvolto, per la sua realizzazione, più componenti: dal Servizio Reumatologia dell’Uoc di Cilinca Medica del SS Annunziata di Chieti, al Dipartimento Design di Architettura dell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara, fino alla presso il Campus Dromedian, alla presenza di studenti, addetti ai lavori e rappresentanti istituzionali, tra tutti il sindaco di Chieti Diego Ferrara, con le dettagliate relazioni di chi ha seguito il progetto dalla sua genesi al suo compimento. Il processo completo è partito dall’individuazione di un problema, l’osteoartrosi della mano, patolgia estremamente invalidante, per poi passare al Design Thinking, l’ideazione di un ausilio il più efficace possibile, la sperimentazione su un ventaglio di ipotesi, fino all’individuazione della soluzione migliore, per chiudere con la parte realizzativa.

“L’osteoartrosi è una patologia molto diffusa – ha spiegato la reumatologa Eleonora Celletti dell’Uoc di Clinica Medica del SS Annunziata – e le persone che ne soffrono patiscono deformazioni agli arti che non consentono loro di svolgere una vita normale e serena. Si tratta di problemi che si ripercuotono sull’aspetto sociale delle relazioni e delle convivialità. L’ausilio che presentiamo oggi permette di migliorare di gran lunga la qualità della vita di questi pazienti”.

“Una volta acquisite tutte le informazioni medico-scientifiche – aggiunge Emilio Rossi Professore Associato di Design del Dipartimento di Architettura dell’Università “G. d’Annunzio” – ci siamo addentrati nella fase del cosiddetto Design-Thinking, partendo intanto da una serie di indagini di mercato su quanto già presente e poi ci siamo concentrati sull’ideazione di una linea in grado di coniugare estetica e funzionalità, affidandoci alle preziose indicazioni della Dottoressa Celletti”.

La fase della sperimentazione curata dal Professor Massimo Di Nicolantonio: “Il nostro principale obiettivo è stato quello di curare l’aspetto innovativo del prodotto pensando a una manifattura additiva. Abbiamo realizzato una serie di prototipi, curando nel dettaglio tutti gli elementi, dalla presa, alla forza e alla roteazione, per mancini e destrorsi, insomma senza tralasciare alcun particolare e, grazie alla disponibilità di alcuni pazienti della Dottoressa Celletti, grazie ai quali abbiamo potuto testare la funzionalità, abbiamo, di volta in volta, individuato e risolto le varie problematicità, giungendo al prodotto finale.”

Rocco Santoleri Technical & Sales Manager: “Con le tante competenze che abbiamo acquisito negli anni, mantenendo il passo delle tecnologie più avanzate, abbiamo realizzato il prodotto in stampa 3D, con tecnologia Direct Light Process, utilizzando una serie di materiali che ci hanno condotto al prototipo finale, liscio ed estremamente maneggevole, in fase, ovviamente, pre industriale, ma già pronto per essere prodotto in serie. Per noi la linea medicale rappresenta una nuova frontiera, molto stimolante, che vogliamo esplorare sempre di pù e a tal proposito abbiamo deciso di istituire in azienda una linea produttiva dedicata.”

Antonella Micolitti: