Chieti: inchiesta fondi Unidav, 8 rinvii a giudizio

Otto persone sono state rinviate a giudizio dal gup del Tribunale di Chieti Luca De Ninis nell’ambito dell’inchiesta coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica del capoluogo teatino, Giancarlo Ciani, condotta sulle operazioni che portarono una società slovaca, la Sevs, ad acquisire il controllo dell’università telematica Leonardo da Vinci di Torrevecchia Teatina.

Alcuni degli imputati all’epoca dei fatti erano al vertice di Unidav: a processo il prossimo 15 marzo andranno Ciro Barbato, Antonio Cilli, all’epoca membro del Cda dell’ateneo, Fabrizio Cilli, Ernestino Di Febo, Luigi Salesi, Alberto Rimicci, all’epoca direttore generale, Antonio Trifone e Lorenzina Zampedri, quest’ultima membro del Cda. Rigettata la richiesta di patteggiamento a un anno e 10 mesi di Fausto Gennuso, ex direttore generale dell’ateneo telematico. Le accuse, a seconda delle posizioni, vanno dal peculato al riciclaggio, dall’abuso d’ufficio all’autoriciclaggio. In uno
degli episodi di peculato contestato è stata ricostruita l’appropriazione di 350 mila euro dalle casse dell’ateneo. L’inchiesta portò nel giungo del 2019 all’arresto di cinque persone e al sequestro preventivo di mobili, immobili e conti correnti per circa 800 mila euro. Per la Procura teatina Unidav venne utilizzata come una sorta di bancomat. Nel processo sono parte civile la Fondazione università d’Annunzio e l’attuale gestione di Unidav.